MANIFESTAZIONE NAZIONALE A GENOVA SAB 17 NOVEMBRE!!
RITROVO VICENZA STAZIONE FS ORE 8.45
PER CARLO, PER NOI, PER IL NOSTRO FUTURO
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A GENOVA SAB 17 NOVEMBRE!!
RITROVO VICENZA STAZIONE FS ORE 8.45
PER CARLO, PER NOI, PER IL NOSTRO FUTURO
Ritorna per il terzo anno consecutivo "la grande abbuffata", ossia il
tognazzi festival, che ha visto negli anni scorsi han visto suonare
parecchie band della scena punk-hc ed indierock. Basta ricordare La
Crisi, Settlefish e poi tutti i gruppi qui della zona e buona parte dei
gruppi veneti della scena. Quest’anno il festival si svolgerà per tutte
e due le serate al Capannone Sociale, mentre l’anno scorso si era
svolto in collaborazione con Cantieri di Monteciorock. Vediamo un po’
nei dettagli i vari gruppi che si alterneranno sul palco durante le due
serate. Cominciamo da venerdì:
DEEZGRAZIA
Direttamente da Vicenza una band punk passata alla storia per canzoni come "Bombe sull’expò"
FLUMBE IN LIFE
esordio al Tognazzi Festival per questa band hc xxx da Milano
THINK TWICE
un
nome storico dell’hardcore vicentino. Formatisi nel lontano 1989 hanno
suonato in giro per l’Europa e anche negli States nei primi anni ’90.
Scioltisi alla metà degli anni ’90 ora si sono riuniti con tre
componenti della formazione originale più due nuovi componenti.
ED
da Bologna una band punk attiva dal 2001 con 3 cd, partecipazioni a varie compilation.
RADIO RIOT RIGHT NOW
non c’è bisogno di presentazioni per questa band hc dell’AltoVicentino già conosciuta dal pubblico del Capannone.
Ora passiamo alla serata di sabato
GONZALES
I
Gonzales si sono formati nel 2004 e l’anno dopo hanno prodotto il loro
primo cd "Hell drive", una miscela di punk’n’roll con influenze di
southern rock, garage. Poi hanno prodotto assieme ai Drop the I uno
split.
WATCH YOUR STEP
Questa
band hardcore da Firenze si è formata nel 2005. Dopo un demo di 6
canzoni nel 2006 è uscito il loro primo cd intitolato "Talking you down
with me".
ANGER
anche
qui ci troviamo a parlare di un’altra band già conosciuta al Capannone.
Band hc californiano dal 2001 dalla provincia di Vicenza ha da poco
presentato il nuovo album "Destinated". Un ottimo motivo per venirli a
sentire.
STOLEN BIKES RIDE FASTER
Gradito ritorno al Capannone per questa band emo indie punk da Arezzo.
CONCRETE BLOCK
Per
presentare questo gruppo basterebbe solamente dire che ci troviamo di
fronte a una band che è formata da ex componenti dei Woptime e dei
Sickhead. Se vi manca il live di questi due gruppi sabato non potete
mancare.
Domenica scorsa è scaduto l’ultimatum del presidio permanente a Costa riguardo la bonifica. Purtroppo la bonifica non è per il parco pubblico, ma per la base militare americana e quindi come promesso si decidono i blocchi. Martedì sera al tendone del presidio c’è molta gente, la voce dell’inizio dei blocchi gira anche un po’ troppo, infatti Tva è già sul posto e pure le forze dell’ordine. Nonostante ciò ci si divide in due gruppi e hanno così inizio i blocchi all’entrata civile dell’aeroporto in Viale Sant’Antonino e quello di Viale Ferrarin dalla parte militare. Arriva subito la notizia che un’auto con a bordo un militare italiano in Viale Ferrarin forza il blocco investendo Francesco. Le sue condizioni non paiono gravi e quindi si può procedere con l’allestimento dei blocchi, da emtrambe le parti vengono montate le strutture per rendere più confortevole la permanenza dei manifestanti. C’è tanta gente e si decide che l’intento è quello di bloccare l’ingresso degli operai della bonifica e non i dipendenti civili e militari dell’aeroporto. A fatica da Viale Sant’Antonino escono un po’ di macchine di militari. La situazione rimane sostanzialmente tranquilla, non c’è aria di sgombero immediato. Il questore dà la sua parola d’onore che la mattina seguente farà entrare solamente i dipendenti civili e militari dalle 7 alle 8 di mattina, poi si vedrà. E così avviene. La situazione mercoledì mattina da parte di Viale Ferrarin è delicata, la possibilità di sgombero del blocco è sempre dietro l’angolo, ma alla fine il blocco rimane e gli operai della bonifica rimangono a casa. Una prima piccola vittoria è stata ottenuta. Si comincia quindi a dedicarsi alla "vita da blocco", chi si rilassa su delle brandine dopo una lunga notte insonne, chi legge i giornali, chi mangia le numerose brioches arrivate. La giornata di mercoledì passa tranquillamente, anche perchè con l’annuncio da parte nostra di voler mantenere i blocchi fino a venerdì, la tensione si abbassa notevolmente, pur rimanendo sempre attenti. Nei due blocchi si crea un buon viavai di persone. Chi vuole avere informazioni, chi porta qualcosa da mangiare, chi si ferma attorno al fuoco a fare un po’ di turni. Mercoledì sera in assemblea si decide di fare massima importanza alla giornata di venerdì mattina. La notte scorre via grazie all’arrivo del proiettore e si registra pure una violazione dell’area dell’aeroporto: la cagna di un manifestante entra dentro il parcheggio dell’aeroporto sfruttando il cancello aperto. Giovedì è il secondo giorno intero di blocco della bonifica e tutto scorre tranquillamente, si segnalano addiritura tagliatelle con il tartufo e pollo al blocco di Viale Ferrarin. Comincia quasi una sfida tra i due blocchi sulle cose da mangiare. Giovedì notte scorre veloce nonostante il freddo grazie al proiettore da una parte e le carte e i dadi dall’altra. Venerdì mattina da entrambi i blocchi arriva molta gente. Brioches, thermos di caffè e thè caldo allietano la permanenza ai blocchi. Arrivano anche un bel po’ di studenti. Ad ora di pranzo arriva la grande notizia: in un articolo del Sole24ore il titolare dell’Abc, la ditta di Firenze incaricata per la bonifica, annuncia di volersi ritirare dall’appalto. Urla di gioia, abbracci, strette di mani e sorrisoni si diffondono immediatamente nei due blocchi. E’ il dolce sapore della vittoria, la dimostrazione che i blocchi servono a qualcosa, che la base è possibile fermarla. Modo migliore per chiudere i blocchi non poteva esserci. Peccato che nel pomeriggio arriva in parte una smentita. La ditta ha solo sospeso la bonifica in attesa di migliori condizioni di sicurezza. Non importa, un grande risultato è stato ottenuto lo stesso e la sera tutti al presidio a festeggiare!! Abbiamo già annunciato che non appena la bonifica riprenderà, i blocchi riprenderanno.
stasera sabato 10 novembre ritornano le serate reggae al Capannone. La serata è composta da due momenti: concerto e poi dancehall. Ad aprire le danze sarà un gruppo reggae qui di Vicenza di recente formazione, che suonerà per la prima volta dal nostro palco: i RASTA E FASOI. C’è molta attesa per questo concerto, visto che alcuni componenti della band sono di casa al capannone. Finito il concerto inizierà una dancehall dove si alterneranno 3 sound veneti. Direttamente dal Cso Pedro di Padova avremo BOMCHILOM SOUNDSYSTEM e VIBRABBONA, da Bassano per la prima volta al Capannone KING P SOUND. Si seguito due brevi presentazioni di:
BOMCHILOM
BOMCHILOM nasce a Padova nel 2004 dall’unione di Alex (Mc rap dal 1998) e Pinecone (Selecta) che cominciano a organizzare le prime serate al C.S.O. Pedro che in breve tempo diventa la yard ufficiale nonchè la più calda della città. Numerose sono le serate organizzate in questa yard che ha visto passare tra gli altri: Stone Love, David Rodigan, Sentinel, Freddie Krueger, One Love Hi Pawa, Gramigna, Villada, Bashfire, Northern Lights e il 4th FarEast X-Mas War Clash tra Villada, I-Shence e Godzilla. BomChilom ha partecipato a tutte le edizioni del Veneto Blaze, convention ideata dal "sound fraterno" Zion Cuts, che vede riunirsi dal 2005 tutti i sound veneti nella spiaggia occupata "Global Beach". Nel 2006 la formazione si allarga ed entrano a far parte del Sound altri tre elementi: Toni (uno dei primi selecta di Padova), Peppo, e Nevo (Sound Engineer, Producer) da anni attivo nel campo musicale nonchè produttore dei DozHenS, prima formazione rap di Padova.
VIBRABBONA
Andre e Nino iniziano entrambi come silekta. Il 2 settembre 2006, suonano per la prima volta insieme al Veneto Blaze 2 nella formazione Nino Silekta e Andre MC. Parte un progetto insieme, che li vede affiancare il Bom Chilom Sound nelle principali date reggae invernali 06/07 al CSO Pedro di Padova, la Yard dove partecipano alla organizzazione delle serate….. Il sound .. nato… e ora si inizia a mettere MUSICA…
VENERDI’ 9 NOVEMBRE 2007
SCIOPERO GENERALIZZATO CONTRO LA PRECARIETA’
MANIFESTAZIONE A VENEZIA ore 10.30 P.ZZLE ROMA
RITROVO A VICENZA ORE 9.30 STAZIONE FS
Contro la precarietà, per il reddito per tutt@
Contro la militarizzazione dei territori e le grandi opere, per la salvaguardia dei beni comuni
Contro la criminalizzazione di chi lotta, per un altro mondo possibile
Contro chi vuole farci lavorare per tutta la vita
Per il diritto alla mobilità e per la libera circolazione di ogni essere umano
Dopo avere assistito allo scontato esito della consultazione-truffa indetta dai sindacati confederali per legittimare una intesa con la quale si sono premiati gli industriali e nulla è stato fatto contro la precarietà, è necessario ripartire dal basso, dai bisogni di milioni di precari per rimettere in moto percorsi di lotta a partire dai territori.
Con l’accordo sul welfare si è aumentata l’età pensionabile e con la revisione dei coefficienti, le pensioni saranno sempre più da fame; sulla legge 30 verrà abrogato solo il lavoro a chiamata e rimane inalterato l’intero impianto dei contratti a termine e della somministrazione di lavoro; con il part-time verrà data ancora più libertà alle aziende di cambiare a piacimento il turno e verranno utilizzati i co.co.pro, con un aumento della contribuzione, per finanziare la riforma dello scalone; inoltre, con lo sgravio della tassazione sugli straordinari si incentiva ancora di più l’uso di questo strumento.
Tutto questo si coniuga nei territori con politiche di devastazione ambientale, di esclusione sociale e di militarizzazione della società. Sia a livello governativo nazionale, sia a livello locale, è sempre più difficile distinguere la colorazione delle coalizioni che governano le nostre città. Ma a fronte di tale situazione, molte realtà sociali stanno cercando di opporsi a queste politiche: a partire dalle migliaia di comitati, sorti un po’ ovunque, dal nord al sud, dall’est all’ovest, si stanno delineando importanti movimenti, non solo di resistenza contro le scelte criminali di questo Governo – vedi solo la lotta contro il progetto TAV o contro la costruzione dell’aeroporto Dal Molin – ma anche che rivendicano una nuova progettualità di vita per tutti.
Appuntamenti in stazione per il diritto alla mobilità:
– Verona 8.45
– Vicenza 9.30
– Padova 9.45
– Treviso 9.00
– Monselice 8.30
I giornali locali di oggi danno spazio alla notizia che ora i campioni di spritz e vin brulè prelevati durante la manifestazione verranno esaminati e se risulteranno veramente alcoolici scatteranno le denunce per violazione della prescrizione del questore. Ma con tutti i problemi che ci sono questi devono perdersi via ad analizzare delle provette di spritz? Vabbeh, ecco l’articolo dal Giornale di Vicenza di oggi martedì 6 novembre.
INDAGINI. Dopo la protesta in corso Palladio contro l’ordinanza
Lo spritz sarà analizzato
Lo spritz e il vin brulè distribuito sabato pomeriggio da una trentina
di giovani del Coordinamento studentesco e del Capannone sociale in
corso Palladio, davanti al municipio, per protestare contro l’ordinanza
anti-alcol del Comune sarà analizzato. Ieri la Digos ha inoltrato la
richiesta alla procura per dare l’incarico ad un consulente di valutare
se il liquido sequestrato in alcune boccette contenga alcol o meno. In
caso positivo, come era stato dichiarato dagli stessi organizzatori,
chi l’ha distribuito rischia una denuncia per non avere obbedito
all’ordinanza del questore Dario Rotondi.
La vicenda è nota. Per
sensibilizzare l’opinione pubblica in merito all’assurdità del
provvedimento dell’amministrazione, che vieta di bere alcolici in
pubblico, un gruppo di giovani aveva organizzato una sorta di
spritz-party in centro. I promotori avevano chiesto in questura l’ok
per un volantinaggio, che era stato accordato, purché non venissero
distribuiti alcolici, come annunciato alla stampa, ma non nella
richiesta in viale Mazzini.
La Digos – che con i vigili urbani era
presente all’iniziativa – aveva controllato lo svolgersi della
manifestazione ed aveva sequestrato alcuni campioni del liquido
distribuito. Nessuno era stato denunciato, ma in caso di analisi sarà
il magistrato a valutare se indagare qualcuno per consentirgli di
nominare un consulente durante gli esami. Le bibite erano state
sequestrate non solo agli organizzatori, ma anche a comuni vicentini
che passavano per il centro e che si erano visti donare un bicchiere
per un brindisi assieme in corso.
Nel caso si trattasse di alcol,
gli organizzatori verranno denunciati per aver violato l’articolo 18
del Testo unico di leggi di pubblica sicurezza. Per conoscere il
responso, sarà necessario attendere alcune settimane.
Sabato pomeriggio la nostra iniziativa contro le ordinanze securitarie è riuscita molto bene. Nonostante le polemiche scaturite nei giornali locali e soprattutto nonostante le prescrizioni arrivate dal questore, sabato pomeriggio i vicentini in corso Palladio hanno potuto bere uno spritz e poi un vin brulè senza problemi e senza paura di multe. Poche ore prima della manifestazione abbiamo subito un ingiusto ed assurdo provvedimento del questore che ci autorizzava il presidio con volantinaggio, ma ci vietava la distribuzione e la consumazione di bevande alcooliche. Alla fine il vin brulè e lo spritz sono stati distribuiti e consumati lo stesso. Davanti al comune erano presenti un centinaio di persone, c’è stato un volantinaggio per tutta la durata della manifestazione. Abbiamo attaccato degli striscioni (ad es. "- hullweck + cabernet, – sorrentino + vino"). Le bottiglie di spritz preparate sono state finite subito e anche il pentolone di vin brulè non è durato molto. A differenza di quanto dichiarava Sorrentino, molti passanti, soprattutto anziani, sono venuti a prendere un bicchiere di vin brulè. L’iniziativa si è svolta tranquillamente senza nessun problema a dimostrazione del fatto che questa ordinanza non serve a nulla, è solo un provvedimento che mira a creare emergenze sociali e a criminalizzare comportamenti. Nessuno che passava per il corso ha avvertito pericolo nel vedere delle persone bersi un brulè in tranquillità. Il fatto che il sindaco dichiari che la nostra manifestazione era "gogliardia", significa che non hanno tanti argomenti politici.
ecco poi l’articolo del Giornale di Vicenza di domenica 4 novembre:
SIT-IN. Capannone sociale e Coordinamento studentesco sotto Palazzo Trissino per contestare il provvedimento della giunta
Spritz e brulé in barba a tutti i divieti
di Marco Scorzato
«Ho letto su internet che il sindaco ha proibito di consumare alcol in
pubblico: è stato proprio questa la molla che mi ha spinto ad essere
qui oggi». Attilio Liotto parla con un bicchiere di vin brulé in pugno.
Il bicchiere proibito. «È buonissimo, complimenti a chi l’ha fatto. La
multa? E cosa volete che me ne importi, a 75 anni ho altro a cui
pensare. E poi con la mia pensione nemmeno la potrei pagare».
Attilio
Liotto ha i capelli bianchi da un pezzo. Il vin brulé se lo sorbisce di
gusto, ma non è lui ad aver organizzato il sit-in contro l’ordinanza
che vieta detenzione e consumo di alcol in pubblico. La mente, e il
braccio, sono quelli ben più giovani e ormai noti del Capannone
sociale, insieme al Coordinamento studentesco. Noti perché da quando il
Dal Molin da aeroporto è diventato “caso” sono spesso in prima fila a
mettere i bastoni tra le ruote alla giunta Hüllweck. Il primo brindisi
è sulla facile rima «cin-cin-no-Dal Molin». Ma stavolta, giurano, la
loro battaglia al sindaco, e al vicesindaco Sorrentino, non la fanno
per partito preso: «È l’ordinanza che non ha senso – dice Nicolò
Veludo, del Coordinamento studentesco – Il vero degrado è questo modo
di fare politica che nasconde i problemi invece di risolverli». Per
Slobodan Vojvodic è un provvedimento «classista che costringe a casa
chi non ha i soldi per andare a bere al bar».
Sia detto subito: era
stato annunciato come un week-end da bollino rosso per l’ordine
pubblico, con i tifosi del Pisa al Menti, Capannone sociale in centro
in contemporanea con Rete Lilliput e con gli attivisti dell’estrema
destra. Si temevano frizioni. È filato invece tutto liscio. Complici i
numeri, davvero non esorbitanti, dei manifestanti. Il sit-in alcolico è
stato messo in piedi da una trentina di giovanotti davanti a Palazzo
Trissino. Sulle impalcature, striscioni contro la giunta. In saccoccia,
15 litri di spritz, altri 10 di vin brulé: quanto basta per allargare
il convivio a qualche manciata di persone a passeggio che hanno colto
l’occasione per riassaporare il “goto” in pubblico. Col gusto del
proibito.
Sì, perché chi ha distribuito e consumato alcolici ha
violato non solo l’ordinanza comunale, ma anche quella firmata ieri dal
questore Dario Rotondi: il quale autorizzava il volantinaggio, ma
«senza distribuzione e consumo di alcolici».
E le multe? Ieri non si
sono viste e neppure le indentificazioni. Ma le “sorprese” potrebbero
essere dietro l’angolo. Gli agenti guidati dal commissario Eduardo
Cuozzo, della Digos, hanno raccolto un campione dello spritz
distribuito: «Non sappiamo se è alcolico – ha spiegato -. Sarà
analizzato e sottoposto all’autorità giudiziaria che procederà di
conseguenza». Cioè identificazione dei trasgressori, tramite i filmati
registrati dalle telecamere, ed eventuali sanzioni.
Ma già c’è chi
preannuncia ricorsi: il vin brulé è alcolico o no? Riscaldandolo,
l’alcol evapora, dicono i bevitori. Vuoi vedere che finirà tutto in una
guerra di perizie in tribunale?
In serata, il sit-in si è incrociato
con una decina di attivisti della rete Lilliput che hanno sfilato in
corso Palladio per chiedere che le luminarie non vengano allestite.
«Viste le polemiche – spiega Silvano Caveggion – siamo per lo
spegnimento totale: si risparmiano 50 mila euro, da destinare alle
famiglie».
«È soltanto goliardia, ma hanno frainteso»
«Non abbiamo reintrodotto il proibizionismo. Chi sostiene questo, ha
frainteso il contenuto dell’ordinanza». Il sindaco Enrico Hüllweck è
stato protagonista ieri sera sugli schermi di Rete 4, dove ha preso
parte alla trasmissione “Tempi moderni” con un’intervista
sull’ordinanza anti-alcol, il provvedimento del momento, per numero di
imitazioni e per la contestazione di ieri davanti a palazzo Trissino.
Il
primo cittadino si è inizialmente soffermato sulla sua esperienza di
medico pediatra, specializzatosi in scienze dell’alimentazione con una
tesi sul “Vino nell’infanzia”.
«Il consumo di alcolici in età
adolescenziale – spiega – è più pericoloso perché il corpo ha più
difficoltà a smaltire l’alcol. Il fenomeno è preoccupante, perché
l’ebbrezza in breve diventa ubriachezza e può indurre comportamenti a
rischio. Qualche giorno fa a Vicenza, dopo il corteo studentesco contro
il ministro Fioroni per la reintroduzione degli esami di riparazione,
sono stati segnalati alcuni ragazzi ubriachi in centro storico. Noi non
vogliamo che nel branco girino certe bottiglie». Hüllweck scommette,
quindi, sul messaggio sociale dell’ordinanza per le famiglie e per il
mondo giovanile. In particolare, ritiene di aver fatto «un passo in
avanti a tutela della sicurezza alla guida».
Tuttavia, non dimentica
l’origine del provvedimento: dotare vigili e forze dell’ordine di uno
strumento per intervenire su sbandati e alcolisti che si rendono
molesti nei parchi, nelle piazze e nelle vie cittadine». E ai
manifestanti dice: «La loro è goliardia, ma forse hanno frainteso il
messaggio dell’ordinanza. Non abbiamo reintrodotto il proibizionismo,
che ha sempre fallito: nei bar e in casa proprio, si può sempre bere un
buon bicchiere di vino».G.M.M
Aldo Bianzino e la sua compagna
Roberta il 12 ottobre sono stati arrestai nei pressi di Perugia con
l’accusa di possedere e coltivare alcune piante di marijuana.
Trasferiti
il giorno dopo al carcere di Capanne, sono separati. Roberta condotta
in cella con altre donne, Aldo, in isolamento. Da quel momento Roberta
non vedrà più il suo compagno lasciato in buone condizioni di salute.
La mattina seguente, domenica 14 ottobre alle 8.15, la polizia
penitenziaria entrata nella cella, trova Aldo agonizzante che poco dopo
muore. Immediatamente la ex moglie, la compagna, i figli e gli amici si
mobilitano per fare chiarezza su questa ingiusta morte chiedendo verità
e giustizia perchè di carcere non si può morire!
Di fatto dopo un
goffo tentativo di insabbiamento da parte delle autorità carcerarie (le
prime indiscrezioni sulle cause della sulla morte si riferivano ad un
improbabile infarto) famiglia e amici vengono a sapere che
dall’autopsia risulta che Aldo è stato vittima di un vero e proprio
pestaggio, il corpo infatti presentava una frattura alle costole, gravi
lesioni al fegato, alla milza e al cervello.
Aldo Bianzino è morto ormai da più di due settimane.
Se il silenzio delle istituzioni e dei rappresentanti della politica,
dei cosiddetti garanti della nostra sicurezza sociale è assordante, a
Perugia si è costituito un Comitato "Verità per Aldo" che ha deciso di
prendere "posizione", di prendersi "spazio e voce". Di raccontare ed
agire.
Perché è solamente questa la strada che può condurre ad
una verità, che non è una "verità giudiziaria", ma una "verità
trasparente", che smascheri chi tenta di insabbiare e che allo stesso
tempo difenda le nostre esistenze e le nostre pratiche da abusi,
repressioni e pestaggi, "venduti" come atti di legalità.
Una verità
che vuole arrestare le aggressioni proibizioniste, disattivare le
dinamiche di esclusione e di controllo sui corpi, disinnescare le
“paranoie” securitarie che non sono altro che lo strumento attraverso
il quale viene indirizzata verso alcuni soggetti, identificati nella
figura del migrante, del lavavetri, del writer, del vagabondo, quella
carenza di sicurezza che ha invece nell’intermittenza di reddito, nella
precarietà della vita, nella incertezza massificata il suo nodo
centrale.
L’ondata securitaria, che la governance locale sta da
tempo sperimentando in pressoché tutte le città italiane e che da pochi
giorni è diventata un indirizzo politico governativo, cerca di colpire
quei comportamenti eccedenti che riescono a sottrarsi dai meccanismi di
valorizzazione e profitto che regolano le nuove forme della produzione,
localizzata da tempo non più nella fabbrica, ma in tutto lo spazio
metropolitano.
Autoprodurre canapa, scaricare o condividere film o
musica, fotocopiare libri e diffondere orizzontalmente sapere,
riversare la propria creatività su un muro cittadino. Sono questi i
modi di sottrarre valore ed utilizzarlo per sé o per socializzarlo. E
sono questi i comportamenti che vengono perseguiti. In una parola,
viene criminalizzata la "normalità", la quotidianità: è questo il
passaggio fondamentale che connota tutta la storia del potere in questi
anni.
Se la dimensione biopolitica del potere controlla e colpisce
la quotidianità, la sua macchina repressiva muove guerra a quella
quotidianità che si è fatta movimento e che, soprattutto da Genova in
poi, ha rivendicato il suo diritto al reddito, ad una vita
non-precaria, ad un mondo non più sotto il controllo della guerra
globale permanente, a nuove forme di partecipazione e cittadinanza
attiva, ad una democrazia reale.
Un movimento che parte da Genova e
che tornerà a Genova perché è qui che il potere ha sferrato il suo
attacco più brutale e feroce ed è qui che sta rivelando e rivendicando
questa sua natura, con la richiesta dei p.m. genovesi di 224 anni
complessivi agli imputati per i fatti del G8.
Ma chi pensa di
annientarci credendo di trovare di fronte un blocco monolitico e
friabile si sta sbagliando. Noi siamo fluidi e plastici, sappiamo
rispondere velocemente. E lo facciamo innanzitutto riprendendoci le
piazze e le strade delle nostre città, invadendo quei luoghi della
nuova produzione, stupendamente fastidiosi.
Lo faremo il 9 novembre
in tutte le città italiane con lo sciopero sociale, il 10 a Perugia per
chiedere la verità su Aldo e per demolire i securitarismi, il 17 a
Genova per tutti noi.
Sabato 10 Novembre ore 14 a Perugia
Manifestazione Nazionale
Link
http://veritaperaldo.noblogs.org/
CSOA ExMattatoio
Perugia
dal gazzettino
Oggi a Vicenza la manifestazione organizzata da studenti e centri
sociali contro l’ordinanza anti-alcol. L’assessore alla Sicurezza:
«Guai se la Polizia non intervenisse»
Spritz day, Comune e Questura ai ferri corti
Vicenza
NOSTRO SERVIZIO
Sale la polemica sullo spritz-day annunciato per oggi pomeriggio davanti al Comune di Vicenza.
«Se
davvero la Questura scegliesse la linea del non intervento, cosa che mi
pare impossibile, il Comune non firmerà più alcun protocollo sulla
sicurezza, a meno che al suo interno non si dica che la stessa Questura
s’impegna a far rispettare la nostra ordinanza». Sono le dure parole
del vicesindaco e assessore alla sicurezza di Vicenza, Valerio
Sorrentino, alla vigilia della protesta "alcolica" organizzata per oggi
dal Coordinamento Studentesco e da "Capannone Sociale" che si propone,
con la distribuzione di spritz e affini davanti ai cancelli del
municipio, di violare pubblicamente l’ordinanza no-alcol il 23 ottobre
scorso dal sindaco Enrico Hullweck. Da qui la presa di posizione di
Sorrentino che, subito dopo l’annuncio dell’iniziativa, è sceso in
campo per chiedere un intervento della Questura per far rispettare il
provvedimento di divieto di consumo e detenzione di alcol nelle zone
pubbliche della città. La risposta? Si tratta di un’ordinanza
municipale, per il cui rispetto un qualsiasi primo cittadino non può
esigere un intervento di forza pubblica. Un sindaco può invece mettere
in campo la propria Polizia locale, per far sì che quella ordinanza del
Comune sia applicata e soprattutto, in un caso come questo, rispettata.
Che tradotto significa: non spetta alla Questura far rispettare
l’ordinanza del sindaco. «Non credo sia possibile che la linea della
Questura sia questa – chiarisce subito Sorrentino – Anche perché una
posizione di questo tipo non avrebbe alcun fondamento giuridico. Tanto
che, a Firenze, la polizia di Stato è intervenuta per far rispettare
l’ordinanza comunale contro i lavavetri». E ancora. «Sul posto saranno
sicuramente presenti i nostri vigili ma, naturalmente, mi aspetto che
sia il funzionario della Questura in servizio ad intervenire qualora
fosse necessario».Intanto dalla questura nessun altolà per l’happy hour
anti-ordinanza. Ieri, uno degli organizzatori della manifestazione
prevista per questo pomeriggio, è stato convocato dai dirigenti della
Digos per chiarire le intenzioni che muovono i promotori della
protesta, Capannone Sociale e Coordinamento Studentesco. E dagli uffici
della questura, dove gli organizzatori si erano recati nei giorni
scorsi per mettere al corrente dell’iniziativa le autorità preposte,
Teo Molin Fop è uscito con una "buona notizia": nessuno stop alla
manifestazione. «Non ci interessa creare problemi, ma dare un segnale
politico, sottolineare il valore simbolico dell’azione», è con queste
parole che Molin Fop ha spiegato che le ragioni e i modi del dissenso
in programma per oggi «non sono tali da scatenare problemi di ordine
pubblico». Dal canto suo, il rappresentante dei due movimenti che
promuovono la protesta era tranquillo: «Non mi aspettavo bloccassero la
nostra iniziativa perchè dal punto di vista dell’ordine pubblico non
c’erano motivazioni perchè il presidio venisse vietato. Volevano
soltanto conoscere le nostre intenzioni» Tutto pronto allora per questo
pomeriggio: a partire dalle 17.30 i manifestanti dovrebbero portare
sotto la sede del Comune i loro striscioni e volantini e offrire ai
vicentini spritz e vin brulè, per protestare contro la recente
ordinanza che vieta il consumo di alcolici negli spazi pubblici.
Roberta Labruna Laura Pilastro
dal Giornale di Vicenza
SABATO A RISCHIO. La manifestazione in centro si farà: in questura richiesta di volantinaggio
Mille pisani in città E la protesta degli spritz
di Diego Neri
Un sabato da pallino rosso. È quello che attende Vicenza quest’oggi,
dove in poche ore è prevista una serie di appuntamenti che potrebbero
causare non pochi problemi di ordine pubblico. Due, su tutti: la
partita del Menti e la protesta del popolo degli spritz.
Vicenza-Pisa.
Oggi in città sono attesi circa mille tifosi nerazzurri. La squadra di
Ventura, terza in classifica, vive un momento d’oro e i supporter, dopo
tanti anni di serie C, la seguono entusiasti. I timori sono legati al
clima non certo ottimo fra le due tifoserie, un tempo gemellate. Dopo
uno sgarbo (presunto) dei biancorossi, però, i pisani sono attesi a
Vicenza col coltello fra i denti e non a caso la questura ha
organizzato un servizio d’ordine molto attento per evitare scontri e
tensioni.
La protesta anti-ordinanza. Nonostante le speranze degli
amministratori, la protesta contro l’ordinanza che vieta di bere
alcolici nei luoghi pubblici si farà. Coordinamento studentesco e
Capannone sociale hanno pubblicamente invitato i vicentini a bere uno
spritz o un vin brulè davanti al municipio. In questura, però, è giunta
una semplice nota per annunciare un volantinaggio. Persone previste:
20. Con questi dati in mano, la polizia non ha potuto opporre alcun
divieto. Cosa avverrà in centro però è ancora tutto da capire: se oltre
ai volantini verrà distribuito da bere dovranno intervenire i vigili
urbani a multare (sanzioni a partire da 25 euro) i trasgressori
dell’ordinanza. I dubbi riguardano in primo luogo se si tratterà di
alcolici (qualcuno ha detto che in segno di protesta sarà distribuito
un aperitivo senz’alcol), in secondo se sarà dato da bere a minorenni.
E poi non sarà affatto semplice identificare tutti i presenti, se
saranno numerosi come gli organizzatori, che si augurano di attirare il
maggior numero di vicentini possibile. Morale: è in vista un gran caos,
che sarà seguito anche dalla Digos nella speranza che la protesta si
fermi alla goliardia e non ecceda.
Il sindaco in televisione. E
sempre domani, a partire dalle 23, andrà in onda su Rete 4 un ampio
servizio sulla città di Vicenza all’interno del rotocalco “Tempi
moderni”. Il sindaco Enrico Hüllweck è stato invitato a parlare proprio
della nuova ordinanza che vieta il consumo di alcolici.