La caserma Borghesi va restituita alla città

Lo ammettiamo. E’ vero, non
abbiamo lasciato la caserma Borghesi come l’abbiamo trovata. Infatti
quando siamo entrati abbiamo portato via parecchi cadaveri di uccelli
morti, abbiamo sporcato il pavimento che da grigio scuro (a causa di
uno strato decennale di polvere) è ritornato bianco dopo una serie di
lavaggi, abbiamo reso funzionanti dei bagni. Speriamo poi che ci
scuserete se ci siamo dimenticati di aggiustare le porte rotte e
cancellare i graffiti della "squadra tigre" e della "squadra aquila"
all’entrata delle camerate, dove dormivano i militari in servizio di
leva. Bisogna aver coraggio a definire come "sporco" l’essersi
dimenticato qualche lattina e cartaccia per terra o qualche coperta
dentro nelle stanze di fronte al vergognoso stato di abbandono e
degrado in cui abbiamo trovato la caserma. Il nocciolo della questione
è sempre lo stesso: non si possono lasciare posti del genere a marcire
per anni.
Un’area così grande, se restituita alla città può
esprimere delle potenzialità enormi. La Provincia, invece di perdere
tempo in assurde perizie per stabilire i presunti danni fatti da noi,
dovrebbe chiedere scusa alla città per averla lasciata chiusa per così
tanti anni.
Casualmente dopo la nostra liberazione temporanea si
scopre che l’ex-Borghesi diventerà un residence universitario, ma
quando? Noi ci crediamo poco, abbiamo la netta sensazione che questo
spazio rimarrà vuoto per tanti anni, un po’ come l’ex-Siamic (sempre di
proprietà della Provincia) che ancora cinque anni fa doveva diventare
un hotel a cinque stelle e ad oggi non si hanno ancora notizie sul suo
futuro. La caserma Borghesi va restituita e riaperta alla città subito.
Noi ci offriamo immediatamente come volontari, perchè Vicenza ha
urgente bisogno di spazi di socialità e di accoglienza e noi un po’ di
progetti ed idee da realizzare ce li abbiamo già.

GRUPPO CASERMA NOWAR

sotto una foto emblematica delle condizioni in cui è stata trovata la caserma al momento dell’occupazione

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Campagna mediatica contro l’occupazione della Caserma Nowar

Tva Vicenza e Giornale di Vicenza si sono subito attivati per screditare l’esperienza della Caserma Nowar, un’occupazione che ha permesso la creazione di un ostello in città per ospitare i manifestanti in arrivo da tutta Europa. Si è parlato di rilevamento di impronte digitali, macchie di vernice, coperte dimenticate, lattine, ma non ad esempio dello stato di degrado in generale in cui versa la struttura in generale oppure di come sia possibile che un’area così immensa sia vuota da così tanti anni. Ecco l’articolo del Giornale di Vicenza a riguardo: 

DAL MOLIN. Sopralluogo nell’ex caserma Borghesi a Borgo Casale: riscontrati danni, vandalismi e sporcizia

Occupazione conclusa E la Provincia querela

L’occupazione dei No al Dal Molin è finita. La caserma Borghesi torna
alla normalità, in attesa della futura destinazione a residence
universitario. Ora si contano i danni, che aprono le porte alle
polemiche. Questa mattina si riunirà la giunta della Provincia, l’ente
proprietario dell’edificio a Borgo Casale. L’assessore al Patrimonio,
il forzista Nereo Galvanin, illustrerà una relazione sull’occupazione.
La
presentazione di una denuncia appare scontata, come conferma Galvanin,
che ieri ha ricevuto la relazione stilata dai tecnici che hanno
condotto un sopralluogo con gli agenti della Digos per verificare lo
stato della palazzina dopo il passaggio dei No Dal Molin, che l’hanno
trasformata per un fine settimana nell’ostello “Caserme no war”, dove
sono state ospitate parecchie decine di ragazzi venuti a Vicenza per
partecipare al corteo contro la Ederle 2 e alla tre giorni di
mobilitazione europea.
«Sono stati ispezionati i diversi reparti e
settori dell’ex caserma e sono state scattate fotografie – riferisce
l’assessore provinciale -. I tecnici hanno riscontrato danni da scasso
in molte serrature esterne e nelle serrature delle porte dell’archivio
scolastico, dove comunque non sono stati prelevati documenti. Inoltre,
sono stati registrati atti di vandalismo, con l’uso di vernice, e uno
stato di sporcizia. Ci siamo già attivati per la sostituzione dei
lucchetti e per la messa in sicurezza dello stabile. Siamo intenzionati
a presentare una denuncia, augurandoci che sia l’ultima occupazione
abusiva. Stiamo da tempo affrontando il progetto per il futuro della
Borghesi, che vorremmo collegato all’università, con la creazione di
alloggi, mense e altri servizi per gli studenti».
Il caso Borghesi
sarà protagonista anche oggi della scena politica. Durante il question
time del consiglio provinciale, infatti, è prevista la discussione di
una domanda di attualità presentata dal consigliere forzista Roberto
Cattaneo, che è anche leader del comitato del Sì al Dal Molin. Cattaneo
parla di «decine di manifestanti che hanno agito in modo illegale» e di
«occupazione abusiva» della Borghesi «senza aver chiesto alcuna
autorizzazione alla Provincia». Il consigliere, inoltre, chiede «quali
siano le intenzioni dell’amministrazione provinciale nei confronti di
coloro che hanno fisicamente effettuata l’intrusione e di coloro che
l’hanno promossa».
Intanto la questura ha avviato le indagini
sull’episodio. La settantina di studenti che avevano occupato l’ex
caserma per trasformarla in un ostello per il weekend erano già stati
identificati giovedì sera, subito dopo il blitz. La polizia ha
verificato che mantenessero la promessa di andarsene domenica sera
«dopo aver sistemato tutto». In realtà, se buona parte dei rifiuti è
stata portata via, gli studenti non hanno lasciato la caserma come
l’hanno trovata. Da valutare anche la posizione di coloro che hanno
dormito all’interno.
La Digos in queste ore sta lavorando per
identificare e poi segnalare in procura tutti gli autori di atti
vandalici e illegali compiuti nel weekend. La scientifica ha registrato
ore di filmati; ci vorrà del tempo per dare un nome a tutti i
responsabili, che comunque in gran parte sono già conosciuti alle forze
dell’ordine. G. M. M.

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Usciti dalla caserma

Questa sera verso le 20 il gruppo "Caserma Nowar" è uscito dalla caserma Borghesi. Sono stati tre giorni intensi. Nonostante lo stato di sporcizia, lo stabile è stato reso agibile per ospitare a dormire circa 200 persone provenienti da tutta Europa. Il vicinato non si è lamentato, anzi era incuriosito, oltre a manifestare sdegno per il fatto che un posto del genere fosse rimasto chiuso per così tanti anni. Il posto è stato anche attraversato da giovani vicentini a dimostrazione dell’esigenza sempre continua di spazi di socialità in città.

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Liberata la “Caserma Nowar”

Vicenza in questi giorni ospiterà una tre giorni di mobilitazione europea, che vedrà arrivare da tutta Italia e dall’Europa centinaia di persone. Da parte delle istituzioni è stato costruito un clima di chiusura della città di fronte a questo evento. Alle richieste di concessioni di spazi adeguati a garantire l’ospitalità dei manifestanti, il Comune e la Provincia di Vicenza non si sono minimamente degnati di rispondere.

Per fortuna che in questa città non tutti la pensano così. C’è chi pensa che una città basata sui valori dell’accoglienza e della pace sia possibile. Per questa ragione abbiamo liberato temporaneamente per questi giorni l’ex-caserma Borghesi, abbandonata ed inutilizzata da anni, per trasformarla in un ostello per tutti i manifestanti che arriveranno a Vicenza in questi giorni. Abbiamo scelto una ex-caserma militare, perchè ci piace l’idea di una città meno militarizzata senza basi di guerra. Pensiamo che uno spazio militare se riconvertito ad uso civile sia molto più vivo ed utile per tutta la città ed abbiamo intenzione di dimostrarlo in questi giorni. 

CASERMA NOWAR

Via Borgo Casale 49, vicino alla Stadio, dietro all’Hotel Continental 

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More fire Vicenza!!

Sabato 8 dicembre torna il reggae al Capannone con l’idea di dar spazio e valorizzare la scena locale vicentina.  Noi lo consideriamo il primo raduno dei soundsystem vicentini, anticipato dal concerto di una banda dalla provincia, gli Hulah Family, che hanno già infiammato il pubblico del capannone l’anno scorso. La serata è stata strutturata come un misto tra live e dancehall. Verso le 23 saliranno sul palco JAH FARMER & HULAH FAMILY, gruppo reggae da Bassano. Dopo il concerto inizierà la dancehall con l’alternanza di 3 sound vicentini. A rompere il ghiaccio sarà il soundsystem resident del Capannone Sociale che si confronterà con due sound da Bassano, KING P SOUND e gli HYAH LEVEL.

JAH FARMER & HULAH FAMILY (reggae da Bassano/Napoli)
Nel 2005, dopo sette anni di vita nel napoletano, con partecipazioni ai più grandi eventi reggae della penisola Jah
Farmer sposta il progetto in veneto. La formazione definitiva della HulaH Family trova vitalità ed armonia
nell’espressione della più pura conscious muzik.La family vibra…per il gran coinvoilgimento emotivo di tutti i
musicisti… Le liriche di Jah Farmer sono essenzialmente Rasta lyrics, conscious lyrics, ganja lyrics, lontane
dalle contaminazioni che Babylonia ha portato nei cuori di tanti bredrens che inneggiano alla violenza, al razzismo
e all omofobia.

KING P SOUND 
Artisticamente nasce nel 2003 come naturale evoluzione di un concetto
di djing portato avanti da Claudio P nel corso di questi anni. Dj dal
1998, Claudio (selecta) arriva dalla scena Hip Hop veneta.
Ha suonato con i maggiori esponenti della scena italiana, mixando funk,
soul, underground hip hop. Tra il 2003 ed il 2004 ha collaborato con dj
Shocca portando a giro degli orignali set. Negli ultimi tre anni la
passione per il reggae ha avuto la meglio ed il passaggio è stato molto
naturale; pur conservando le attitudini dell’Hip Hop (tecnica mi
mixaggio), Claudio non si risparmia e preclude nessuna strada ed
abbraccia la filosofia musicale giamaicana in tutte le sue
sfaccettature. Propone così il dub e la roots music degli anni d’oro,
passando dal nu-roots alla dancehall e soca. I suoi set si fanno
precisi e ricercati e comincia da subito ad instaurare buoni rapporti
con gli altri sound. Partecipa alle ultime due edizioni del Veneto
Blaze, suona a Venezia con Zion Cuts, a Padova con Bom Chilom, a
Conegliano con One Love Hi Powa, a Trieste, Rovigo ed al Rototom
SunSplash di Osoppo. Partecipa a numerose dancehall nelle quali si
confronta con diverse crew ed artisti tra i quali JahZilla, Mad Kid,
Reggaetoni, Bassi Gradassi, Soul EarthQuake etc. Nel 2006 sforna il
secondo cd (il primo non è più in stampa), Bun, un mix di 74 minuti nel
quale partecipa attivamente Esa a.k.a El Prez. Un lavoro “strickly
roots” sopra il quale El Prez si diletta in dj style. Nel 2007 esce un
terzo lavoro dal nome Infart, colonna sonora dell’omonima mostra di
arte contemporanea che ottiene un discreto successo.

HYAH LEVEL (da Bassano)

HyaH LeveL Sound nasce nel giugno 2005 dalll’idea di Jek , Dario aka
Joka Smoka e Moris aka Packman con l’intento di diffondere le
vibrazione Jamaicane a Bassano del Grappa e per poi espandarle in tutto
il Veneto.

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Sabato serata per Arcadia

Questo sabato al Capannone Sociale ci sarà una serata dedicata ad Arcadia. Lo scorso aprile il Coordinamento LiberaZone ha occupato uno spazio abbandonato vicino alla stazione dei treni di Schio, dopo tre anni di dialogo inconcludente con l’amministrazione comunale. Fu un’occupazione di una settimana attraversata da moltissime persone. L’esperienza di Arcadia non si è fermata e continua e ha bisogno di essere finanziata. La serata di sabato servirà a questo, a sostenere le iniziative future di Arcadia. Dal palco suoneranno tre gruppi, tutti dalla provincia di Vicenza.

SUPERCAZZODURO
una specie di "all star" della scena dell’AltoVicentino per uno show esplosivo a suon di krust d-beat. Da non perdere

SPEEDJACKERS
garage, rock’n’roll direttamente da Thiene

KID ON MOON
gruppo screamo da Cavazzale che ha all’attivo un promo di quattro canzoni uscito nell’ottobre 2006. Nell’ottobre 2007 hanno pubblicato un ep intitolato "Keep your eyes closed", che è possibile scaricare gratuitamente dalla loro pagina su myspace: www.myspace.com/kidonmoon 

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Firenze – Bloccata l’Abc dalle donne del presidio

Donne vicentine impediscono ingresso a impiegati

Una trentina di donne del Presidio Permanente contro la
costruzione della nuova base Usa di Vicenza stanno presidiando i
cancelli della ditta ABC a Firenze impedendo agli impiegati l’ingresso
negli uffici.
L’ABC è una delle due aziende coinvolte nella
bonifica bellica dell’aeroporto Dal Molin, funzionale alla costruzione
della nuova installazione militare statunitense.
Contemporaneamente a Pozzuoli davanti alla Strago s.r.l., l’altra azienda coinvolta nei lavori di bonifica, si svolgeva un sit-in di solidarietà all’iniziativa.
Una decina di giorni fa centinaia di cittadini vicentini avevano bloccato gli ingressi
dell’aeroporto Dal Molin per impedire agli addetti alla bonifica di
accedere, causando la sospensione dei lavori per tre giorni. Oggi le
donne del Presidio attuano un nuovo blocco, questa volta alla sede
legale dell’ABC, per impedire ai dipendenti di entrare e lavorare.
Le donne sono partite nella notte da Vicenza per raggiungere Firenze in
prima mattinata; una volta giunte di fronte ai cancelli dell’ABC, hanno
appeso striscioni contro la bonifica e chiuso il cancello d’ingresso
della ditta con delle catene. Il presidio della sede dell’azienda
fiorentina che sta attuando la bonifica all’interno del Dal Molin
proseguirà per l’intera giornata per impedire agli impiegati l’ingresso
all’interno degli uffici, i quali non hanno potuto entrare nella
propria sede di lavoro.

Ecco poi l’articolo del Giornale di Vicenza di oggi che invece di approfondire il senso dell’iniziativa si dilunga sulla questione delle probabili denunce che partiranno per questa iniziativa.

DAL MOLIN. Hanno fermato
l’attività nella sede della ditta toscana "Abc" incaricata
della bonifica dell’aeroporto. La Digos le ha identificate

Donne del presidio denunciate
a Firenze

Le ipotesi: manifestazione
non autorizzata e, per le due organizzatrici, violenza
privata
 
 


FIRENZE

Le donne del presidio permanente No Dal Molin
hanno bloccato ieri l’attività della sede della “Abc”, la
società di Firenze incaricata di compiere i lavori di
bonifica bellica dell’aeroporto vicentino. Un’azione
simbolica per contrastare i lavori della bonifica. Ieri
mattina una trentina di vicentine, supportate dai movimenti
fiorentini, «hanno presidiato i cancelli dell’Abc impedendo
ai dipendenti di entrare e lavorare – come si legge in una
nota -. È un’iniziativa contro la base di guerra che gli
americani vogliono realizzare».

«Le donne hanno
viaggiato nella notte per giungere di fronte alla sede
dell’azienda nella prima mattinata; i dipendenti, una volta
raggiunto il luogo di lavoro, non hanno potuto entrare e,
dopo un colloquio con un dirigente, sono tornati a casa».
Il presidio è durato fino al pomeriggio con bandiere e
striscioni.

La protesta è stata controllata dalla
Digos toscana, che – in contatto con la polizia berica – ha
identificato tutti i presenti che saranno denunciati per
manifestazione non autorizzata. Il titolare dell’Abc,
Gianfranco Mela, si è messo in contatto con la questura
toscana e non è escluso che denunci l’episodio. Non a caso,
la Digos sta valutando se segnalare alla magistratura
fiorentina anche le organizzatrici della protesta, fra cui
la giovane Martina Vultaggio, per violenza privata.

Nel
frattempo il presidio vicentino segnala come si stiano
moltiplicando «le adesioni alla tre giorni di mobilitazione
europea prevista il 14, 15 e 16 dicembre». Ieri sera,
intanto, è stato segnalato come la rete di protezione
dell’aeroporto fosse stata piegata in alcuni punti. Una
circostanza da accertare. D. N.

 

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Arriva l’Osteria Popolare Berica

Sabato è di scena al Capannone Sociale un gruppo amico, praticamente di casa, composto da persone con cui ci siamo trovati tante volte in piazza a fare percorsi assieme. Li abbiamo visti suonare durante iniziative, presidi, manifestazioni per gli spazi sociali e non solo. E’ quindi un grande piacere ospitare ancora una volta l’osteria, questa band altamente alcoolica. Il loro cd "farabutti e faraboloni" è interamente scaricabile dal loro sito. Il loro è un folk decisamente etilico e nei loro testi si toccano dalle tematiche più politiche-sociali a quelle più divertenti senza mai abbandonare uno sguardo alla nostra città. Dopo il loro concerto avremo un altro graditissimo ospite, infatti "alla consolle" ci sarà Morris. Sì il cantante dei "Morris and the Magicals" farà ballare tutti. Chi lo ha ascoltato durante le trasmissioni della redazione vicentina di Radio Sherwood e di Radio No Dal Molin ha già potuto apprezzare i suoi raffinati gusti musicali che spaziano dalla musica anni ’60 in poi.  

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Comipar quanta confusione…

BASE USA
VICENZA

COMIPAR: QUANTA
CONFUSIONE

 

Ad ovest è meglio
che a est. Più lontani dalla trafficata Via S. Antonino: occhio non vede, cuore
non duole, avranno pensato i componenti del Comipar nel chiuso delle loro
stanze.

 

Una vera e
propria rivoluzione, firmata Paolo Costa. Cinquanta metri fan la differenza:
distruzione della falda acquifera? Cementificazione del territorio? Stoccaggio
di armamenti? Militarizzazione della città? La «decisione democratica», come la
definisce il commissario, di realizzare la base Usa non prevede questi problemi.
Tra dieci anni li chiameranno «effetti collaterali», come i morti che causano le
loro bombe.

 

La decisione
odierna del Comipar è del tutto priva di significato nella babele di posizioni
che, in queste settimane, sta attraversando i promotori della militarizzazione
della città berica; il commissario Costa parla di “decisione democratica”: dovrà
accettare che, in democrazia, possa esserci la maggioranza della comunità locale
che continua ad opporsi alla realizzazione dei progetti statunitensi. E questa,
attualmente, è anche l’unica certezza dell’intera vicenda: la nuova base Usa non
si realizzerà perché tanti cittadini sono determinati ad impedirlo.

 

 

Presidio Permanente, Vicenza, 19
novembre 2007

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Report da Genova

La prima cosa da registrare
è il numero di persone che è salita sul treno speciale per Genova, che
purtroppo per noi da vicenza, ha fatto un giro un po’ più lungo tagliando
fuori appunto la stazione di Vicenza. A Bologna il treno speciale
riservato solo ai manifestanti è già strapieno e questo rende già l’idea
di quanta gente ci sarà poi a genova. Da vicenza tra presidio, capannone
e liberazone saremo una quarantina  con alcune defezioni dovute
all’incertezza dell’orario di ritorno.

Il viaggio scorre tranquillo fino a genova, arriviamo un pelo in ritardo
rispetto l’orario di inizio della manifestazione. Ci immettiamo nel
corteo in testa appena dopo il camion e lo striscione d’apertura "la
storia siamo noi" tenuto dalla comunità san benedetto di Don Gallo, il
quale dal camion saluta la folla presente a genova. La prima impressione
è: c’è una marea di gente. Il colpo d’occhio è notevole: strada
strapiena di gente e non si vede la fine del corteo. Facendo un
sottopassaggio rimbombano i cori "genova libera" e "tutti liberi" in
riferimento ai 25 sotto processo. Il corteo scorre tranquillo, dal
camion suonano gli assalti e si alternano musica ed interventi. Nel
frattempo un po’ di volontari distribuiscono migliaia di volantini sulla
manifestazione del 15 dicembre a Vicenza. Uno striscione che lancia la
manifestazione è appeso in bella vista sul camion d’apertura. La
manifestazione si snoda per il centro di genova fino a piazza de
Ferraris dove ha sede il palazzo della regione e credo anche palazzo
ducale (dove nel 2001 si è svolto il G8). Qui dal palco interventi e
concerto di assalti frontali e roy paci con lancio in grande stile della
manifestazione di Vicenza il 15 dicembre. Alle 11 circa riparte il treno
speciale verso padova, nella quale arriviamo verso le 4.30 di notte. Qui
succede qualcosa di grave. Troviamo carabinieri in tenuta antisommossa
schierati nel sottopassaggio ad impedire di salire al binario 3(dove
dovevamo andare per prendere il treno x Vicenza) da parte di chi è senza
biglietto. I solerti e mattutini ferrovieri pretendono il pagamento del
biglietto fino a Vicenza altrimenti non si parte. Noi ribadiamo che
abbiamo pagato 10 euro e tornavamo dalla manifestazione e quindi
dovevano farci passare. Niente da fare. Alla fine dopo aver fatto
un’ulteriore colletta (molti avevano finito i soldi) riusciamo a farci
fare i biglietti fino a grisignano e quindi a partire, dopo aver perso
il treno delle 5.51. E’ la prima volta che tornando da un corteo
nazionale di notte a padova ci troviamo uno schieramento del genere per
farci pagare il biglietto per Vicenza. L’arroganza di Trenitalia non ha
fine…

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