Campagna mediatica contro l’occupazione della Caserma Nowar

Tva Vicenza e Giornale di Vicenza si sono subito attivati per screditare l’esperienza della Caserma Nowar, un’occupazione che ha permesso la creazione di un ostello in città per ospitare i manifestanti in arrivo da tutta Europa. Si è parlato di rilevamento di impronte digitali, macchie di vernice, coperte dimenticate, lattine, ma non ad esempio dello stato di degrado in generale in cui versa la struttura in generale oppure di come sia possibile che un’area così immensa sia vuota da così tanti anni. Ecco l’articolo del Giornale di Vicenza a riguardo: 

DAL MOLIN. Sopralluogo nell’ex caserma Borghesi a Borgo Casale: riscontrati danni, vandalismi e sporcizia

Occupazione conclusa E la Provincia querela

L’occupazione dei No al Dal Molin è finita. La caserma Borghesi torna
alla normalità, in attesa della futura destinazione a residence
universitario. Ora si contano i danni, che aprono le porte alle
polemiche. Questa mattina si riunirà la giunta della Provincia, l’ente
proprietario dell’edificio a Borgo Casale. L’assessore al Patrimonio,
il forzista Nereo Galvanin, illustrerà una relazione sull’occupazione.
La
presentazione di una denuncia appare scontata, come conferma Galvanin,
che ieri ha ricevuto la relazione stilata dai tecnici che hanno
condotto un sopralluogo con gli agenti della Digos per verificare lo
stato della palazzina dopo il passaggio dei No Dal Molin, che l’hanno
trasformata per un fine settimana nell’ostello “Caserme no war”, dove
sono state ospitate parecchie decine di ragazzi venuti a Vicenza per
partecipare al corteo contro la Ederle 2 e alla tre giorni di
mobilitazione europea.
«Sono stati ispezionati i diversi reparti e
settori dell’ex caserma e sono state scattate fotografie – riferisce
l’assessore provinciale -. I tecnici hanno riscontrato danni da scasso
in molte serrature esterne e nelle serrature delle porte dell’archivio
scolastico, dove comunque non sono stati prelevati documenti. Inoltre,
sono stati registrati atti di vandalismo, con l’uso di vernice, e uno
stato di sporcizia. Ci siamo già attivati per la sostituzione dei
lucchetti e per la messa in sicurezza dello stabile. Siamo intenzionati
a presentare una denuncia, augurandoci che sia l’ultima occupazione
abusiva. Stiamo da tempo affrontando il progetto per il futuro della
Borghesi, che vorremmo collegato all’università, con la creazione di
alloggi, mense e altri servizi per gli studenti».
Il caso Borghesi
sarà protagonista anche oggi della scena politica. Durante il question
time del consiglio provinciale, infatti, è prevista la discussione di
una domanda di attualità presentata dal consigliere forzista Roberto
Cattaneo, che è anche leader del comitato del Sì al Dal Molin. Cattaneo
parla di «decine di manifestanti che hanno agito in modo illegale» e di
«occupazione abusiva» della Borghesi «senza aver chiesto alcuna
autorizzazione alla Provincia». Il consigliere, inoltre, chiede «quali
siano le intenzioni dell’amministrazione provinciale nei confronti di
coloro che hanno fisicamente effettuata l’intrusione e di coloro che
l’hanno promossa».
Intanto la questura ha avviato le indagini
sull’episodio. La settantina di studenti che avevano occupato l’ex
caserma per trasformarla in un ostello per il weekend erano già stati
identificati giovedì sera, subito dopo il blitz. La polizia ha
verificato che mantenessero la promessa di andarsene domenica sera
«dopo aver sistemato tutto». In realtà, se buona parte dei rifiuti è
stata portata via, gli studenti non hanno lasciato la caserma come
l’hanno trovata. Da valutare anche la posizione di coloro che hanno
dormito all’interno.
La Digos in queste ore sta lavorando per
identificare e poi segnalare in procura tutti gli autori di atti
vandalici e illegali compiuti nel weekend. La scientifica ha registrato
ore di filmati; ci vorrà del tempo per dare un nome a tutti i
responsabili, che comunque in gran parte sono già conosciuti alle forze
dell’ordine. G. M. M.

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