Report da Genova

La prima cosa da registrare
è il numero di persone che è salita sul treno speciale per Genova, che
purtroppo per noi da vicenza, ha fatto un giro un po’ più lungo tagliando
fuori appunto la stazione di Vicenza. A Bologna il treno speciale
riservato solo ai manifestanti è già strapieno e questo rende già l’idea
di quanta gente ci sarà poi a genova. Da vicenza tra presidio, capannone
e liberazone saremo una quarantina  con alcune defezioni dovute
all’incertezza dell’orario di ritorno.

Il viaggio scorre tranquillo fino a genova, arriviamo un pelo in ritardo
rispetto l’orario di inizio della manifestazione. Ci immettiamo nel
corteo in testa appena dopo il camion e lo striscione d’apertura "la
storia siamo noi" tenuto dalla comunità san benedetto di Don Gallo, il
quale dal camion saluta la folla presente a genova. La prima impressione
è: c’è una marea di gente. Il colpo d’occhio è notevole: strada
strapiena di gente e non si vede la fine del corteo. Facendo un
sottopassaggio rimbombano i cori "genova libera" e "tutti liberi" in
riferimento ai 25 sotto processo. Il corteo scorre tranquillo, dal
camion suonano gli assalti e si alternano musica ed interventi. Nel
frattempo un po’ di volontari distribuiscono migliaia di volantini sulla
manifestazione del 15 dicembre a Vicenza. Uno striscione che lancia la
manifestazione è appeso in bella vista sul camion d’apertura. La
manifestazione si snoda per il centro di genova fino a piazza de
Ferraris dove ha sede il palazzo della regione e credo anche palazzo
ducale (dove nel 2001 si è svolto il G8). Qui dal palco interventi e
concerto di assalti frontali e roy paci con lancio in grande stile della
manifestazione di Vicenza il 15 dicembre. Alle 11 circa riparte il treno
speciale verso padova, nella quale arriviamo verso le 4.30 di notte. Qui
succede qualcosa di grave. Troviamo carabinieri in tenuta antisommossa
schierati nel sottopassaggio ad impedire di salire al binario 3(dove
dovevamo andare per prendere il treno x Vicenza) da parte di chi è senza
biglietto. I solerti e mattutini ferrovieri pretendono il pagamento del
biglietto fino a Vicenza altrimenti non si parte. Noi ribadiamo che
abbiamo pagato 10 euro e tornavamo dalla manifestazione e quindi
dovevano farci passare. Niente da fare. Alla fine dopo aver fatto
un’ulteriore colletta (molti avevano finito i soldi) riusciamo a farci
fare i biglietti fino a grisignano e quindi a partire, dopo aver perso
il treno delle 5.51. E’ la prima volta che tornando da un corteo
nazionale di notte a padova ci troviamo uno schieramento del genere per
farci pagare il biglietto per Vicenza. L’arroganza di Trenitalia non ha
fine…

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