Monfalcone, un pomeriggio di libertà.

Una boccata di libertà. Oggi questa città, questo territorio, soffocato
ormai da anni da un controllo sociale esasperante ha respirato un’aria
diversa, ha preso spazio e parola.
Sono scesi in piazza in tanti
oggi a Monfalcone per rispondere all’ultimo pesantissimo attacco: la
maxi inchiesta nella quale sono state indagate decine di persone e che
ha portato all’arresto di tre attivisti sociali e di altre tre persone.
"Non possiamo stare a guardare mentre il nostro territorio viene
trasformato in una gabbia a cielo aperto" scrivono nel comunicato che
ha lanciato la manifestazione/happening, "vogliamo essere liberi di
vivere a Monfalcone senza il terrore dei controlli ossessivi, non
possiamo accettare i teoremi, le cimici, le microtelecamere (lo spreco
di denaro pubblico!) per ingabbiare chi da sempre esprime dissenso alla
luce del sole, mentre vengono insabbiati i processi dell’amianto o il
processo agli spacciatori in divisa". L’ex vice questore di Gorizia è
infatti sotto processo per consumo e traffico di cocaina.
"Liberi
tutti, liberi subito! Insofferenti al controllo" c’è scritto su uno dei
tanti striscioni con cui è stata allestita la piazza del concentramento
davanti al Municipio dove si sono esibiti alcuni gruppi musicali locali.
Dalla piazza poi ci si è mossi per andare sotto il Commissariato e raggiungere la Caserma dei carabinieri.

Per saperne di più vedi anche:

Tre attivisti arrestati a Monfalcone Comunicato degli Spazi Sociali della Venezia Giulia

Che cosa succede a Monfalcone? Intervento di Luca Casarini

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