Alla caserma no war forse un residence universitario

Nei giorni scorsi sulla stampa locale è uscito un articolo sull’ex-caserma Borghesi, occupata durante la tre giorni europea per trasformarla in un ostello a disposizione dei manifestanti provenienti da tutta Europa. Solo dopo l’occupazione e dopo ben oltre 10 anni di abbandono improvvisamente sembra che ci sia un progetto sull’area, ossia di ricavare un residence universitario. Stiamo parlando di "idee", "proposte", quindi nessun progetto, nessuna iniziativa concreta. Questo si traduce che per chissà quanti anni quel posto rimarrà chiuso. Basta pensare all’ex-Siamic, altra area abbandonata di proprietà provinciale, che doveva diventare un hotel a cinque stelle, i cui lavori dovevano iniziare ancora 6 anni fa. Una soluzione ci sarebbe e i ragazzi che hanno occupato l’ex-borghesi l’hanno proposta: affidare a loro in comodato d’uso gratuito l’area per realizzare un spazio di socialità per i giovani….

dal Giornale di Vicenza 10/01/08

BORGHESI. L’idea per l’immobile inutilizzato
«Un residence universitario nell’ex caserma»
di Marco Scorzato

Per una notte si è già “vestita” da alloggio-ostello, dando riparo ai
No-base calati a Vicenza da varie parti d’Italia per la manifestazione
del 15 dicembre scorso. Ma quella era un’occupazione, per di più con
strascico polemico. Eppure potrebbe essere proprio quella
“residenziale” la funzione futura dell’ex caserma Borghesi di Borgo
Casale. La Provincia, d’intesa con la Fondazione studi universitari,
sta pensando di metterla al servizio dell’università: farne un
residence per studenti sembra l’ipotesi più allettante.
«Potrebbe
essere la sede ideale per ospitare i nuovi alloggi per studenti, in
vista dello sviluppo del polo universitario nell’area ex Cosma», spiega
Nereo Galvanin, assessore provinciale al Patrimonio. Per ora, come dice
lo stesso assessore, «è solo un’ipotesi di lavoro», alla quale però
Palazzo Nievo si sta già dedicando concretamente. «Su indicazione del
presidente Attilio Schneck – sottolinea Galvanin – abbiamo deciso di
costituire un gruppo di lavoro formato dai rappresentanti della
Fondazione studi universitari e dai dirigenti dell’Edilizia scolastica
della Provincia». Un piano operativo, tuttavia, è ancora di là da
venire: «Per ora stiamo ragionando sulla destinazione dell’edificio –
prosegue l’assessore -. Dare risposte ad un’università che cresce ci
pare interessante».
L’idea
del residence studentesco sbloccherebbe una situazione che si era un
po’ impantanata negli anni. Dal 2004, quando la Provincia acquisì
all’asta la caserma Borghesi dal ministero della Difesa, diverse
ipotesi di utilizzo si sono succedute senza portare a nulla di
concreto. L’ipotesi della vendita non è praticabile se non dopo il
2014, visto che sull’immobile pende un vincolo decennale di
inalienabilità.
Ora
è la stessa Fondazione ad aver manifestato la necessità di reperire
nuovi alloggi. Lo conferma Carlo Terrin, il direttore. «Pensando ad un
potenziale aumento di 1.500 studenti iscritti – afferma – dovremmo
garantire nuovi posti letto per circa un terzo di loro, ma anche il 15%
sarebbe già un buon risultato». Un fabbisogno, dunque, di almeno 250
alloggi. «Oggi gli alloggi disponibili, gestiti dall’Esu, sono una
sessantina a S. Silvestro. A questo si somma la necessità di
aule-studio e mense», aggiunge Terrin. «Con un’adeguata
ristrutturazione – riprende Galvanin – la Borghesi potrebbe ospitare
decine e decine di mini-alloggi con camera da letto e bagno. E non è
escluso che si possano ricavare pure una mensa e aule studio».
Aumentare
l’offerta ricettiva è l’obiettivo condiviso dalle parti, in vista del
completamento del nuovo polo nell’area ex Cosma. A settembre 2008,
secondo le previsioni della Provincia, il primo stralcio della
struttura dovrebbe essere consegnato. Il primo anno universitario,
però, dovrebbe essere il 2009-2010.
L’idea
del campus a due passi dal centro alletta sia Galvanin che Terrin. «Si
tratta di una zona ideale ed integrata al centro della città – conclude
Terrin -. Quello tra la ferrovia, piazza Matteotti e il parcheggio
Bassano è un triangolo strategico». Del resto il piano urbanistico
comunale prevede che la zona dello stadio Menti sia destinata a servire
il polo universitario. Come? Lo decideranno gli amministratori.

 

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