Tornare a Genova… il 17 novembre

Al ritmo di due udienze la settimana è giunta alla
conclusione la requisitoria dei Pubblici Ministeri Canepa e Canciani
nel dibattimento che vede imputati 25 tra le centinaia di migliaia di manifestanti che si opposero alla illegittimità del G8 2001 a Genova.
Le richieste di condanna
per i reati di devastazione e saccheggio, che comportano una pena base
di otto anni, sono andate oltre ogni più nefasta previsione: un cumulo
di 225 anni di reclusione, da un minimo di 6 a un massimo di 16.
A
novembre toccherà alle arringhe difensive e quindi la sentenza,
verosimilmente entro la fine dell’anno. Ma la gravità inaudita delle
pretese dell’accusa richiede una risposta immediata.

Tornare a Genova si rende necessario. Se il processo
per l’omicidio di Carlo Giuliani si è concluso con un’archiviazione e
se i vari procedimenti relativi alle violenze poliziesche marciano
serenamente verso la prescrizione è invece in questo tribunale che si
gioca la verità storica su quelle giornate e su una stagione di
conflitto sociale che lì ha le proprie radici e che è ancora lontana
dall’esaurirsi. Dopo mesi di sonnolenta disamina del materiale
accusatorio e di apparente equidistanza è infatti solo nelle ultime
settimane che l’accusa ha svelato il proprio disegno di falsificazione,
introducendo il tema della premeditazione: quella manciata di
manifestanti, e nello specifico lo spezzone della disobbedienza, sono
venuti a Genova a cercare lo scontro. Semplice.
Noi – quelli che c’erano e quelli che non c’erano – sappiamo che non è così.
Sappiamo che l’annunciata violazione della zona rossa si faceva forte
solo di strumenti difensivi. Sappiamo che è stato necessario
utilizzarli tutti e inventarsene altri sul campo per difendersi dalla
violenza omicida di quattro corpi di polizia impegnati in pratiche di
guerra interna: è in ragione di questa determinazione a proteggere se
stessi e gli altri che un solo cadavere è stato lasciato sull’asfalto.
In questa pratica si è formalizzato un diritto di resistenza che
abbiamo riconosciuto come paradigma in altre lotte dell’occidente. In
questa pratica si è sedimentato e continua a sedimentarsi consenso.

È
contro questo consenso che si sta esercitando oggi l’azione penale. A
Genova come a Cosenza, a Roma, Bologna e in tutti gli altri luoghi dove
conflitto significa dinamica attiva di messa in gioco dei propri corpi.
Ciò che è accaduto all’incrocio tra Via Tolemaide e Corso Torino lo
sappiamo, lo abbiamo vissuto e ce lo hanno mostrato, da subito,
immagini di ogni provenienza. Abbiamo sentito le registrazioni radio
delle direttive dell’ordine pubblico e continuiamo da anni a chiedere
che venga fatta luce sulla composizione della catena di comando per
sapere a quale anello obbediva il battaglione dei carabinieri Tuscania
mentre aggrediva a freddo il nostro spezzone, visto che è certificato
che non obbediva alla centrale operativa.
Continueremo a farlo
anche se non sarà questo processo a dircelo. Ciò non di meno questo
processo ci riguarda tutti. Perché la riscrittura dei fatti e delle
ragioni proposta dall’accusa non è accettabile e non si rivolge solo
agli imputati. Perché l’incredibile pretesa di più di due secoli di
carcerazione poggia su reati che, dopo Genova, sono stati
sistematicamente contestati in numerosissime occasioni di conflitto,
con particolare riferimento alle azioni contro i CPT. È un messaggio
lanciato a tutte le aggregazioni in lotta, da chi ferma treni in Val di
Susa a chi blocca discariche in Campania, passando per aeroporti di
guerra in Veneto e lager per migranti da Gradisca a Lampedusa.
Tornare a Genova, in tanti, per quella fase cruciale del dibattimento
che sarà l’elaborazione della sentenza. Come strumento di tutela del
destino processuale di chi ha dato concretezza a un sentire collettivo,
della definizione della verità storica prima che processuale, del
patrimonio di determinazione che le sue strade e le sue piazze hanno
consegnato al nostro futuro.

Liberitutti.

Aderisci all’appello: Noi, quelli di Via Tolemaide
Un appello alla mobilitazione di tutti per il 17 novembre La storia siamo noi.

Materiali Video su Copyriot Community
Blu Notte – Genova 2001, G8. Puntata del 9 settembre 2007
OP – L’ordine pubblico a Genova 2001.

Links sui processi in corso
www.processig8.org
www.supportolegale.org

 

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