dal Giornale di Vicenza di ieri un'importante notizia:
LA SENTENZA. La decisione del tribunale nei confronti di un uomo di Molvena scoperto con tre piantine in casa
Coltivare canapa non è reato
Coltivare canapa sul balcone di casa non è reato quando il “fumo” è per
uso personale perché si tratta di una “forma atipica” di coltivazione a
uso domestico, «intendendosi in tale modo significativamente mutuare il
concetto dell’uso personale dello stupefacente».
È il quadro
normativo che fa da sfondo alla decisione del gup del tribunale di
Bassano di mandare assolto M. P., 51 anni, di Molvena, difeso
dall’avvocato Alessandro Zagonel.
Il tribunale ha accolto la tesi
del legale vicentino in merito ai fatti del 28 ottobre di un anno fa
quando i carabinieri di Bassano avevano denunciato per coltivazione di
marijuana P., che venne fermato per un controllo stradale.
Egli
consegnò spontaneamente la droga leggera e ai militari che gli
chiedevano se ne avesse ancora, lui rispose che a casa ne deteneva un
po’.
Fu perquisita l’abitazione e fu così che saltarono fuori le
tre piantine di capana per la coltivazione che l’imputato teneva sul
davanzale. «La uso solo per me», spiegò P.
Il pm Linda Arata
aveva convalidato il sequestro e poi aveva chiesto il rinvio a
giudizio. Nel corso dell’udienza preliminare, però, l’avv. Zagonel ha
sottolineato che alla luce della sentenza della Cassazione del 18
gennaio di quest’anno, il suo assistito doveva essere assolto perché le
tre piantine di canapa fatte crescere sul davanzale non potevano
considerarsi coltivazione in senso “tecnico-agraria”, in riferimento
alla preparazione del terreno, alla semina e allo sviluppo delle piante
in vista dell’utilizzazione della droga.
Se questa coltivazione non
ha rilievo penale, come ha ribadito il tribunale di Bassano,
purtuttavia ha ripercussioni di tipo amministrativo per le sanzioni che
vorrà irrogare all’imputato la prefettura.