Provocazioni verso Arcadia

Simboli neonazisti nei muri del comparto ex-Federle
Durante la notte tra venerdì 24 e sabato 25 ottobre, ignoti hanno tracciato simboli neonazisti in vernice verde-lega sui muri delle aziende artigiane nella zona dello Spazio Autogestito Arcadia; sicuramente qualcuno, fomentato dal clima d’odio creato strumentalmente dalla Lega e dalla destra razzista legata a Azione Sociale, ha ben pensato di provare a forzare la mano pensando che quattro segni sui muri potessero indebolire un’esperienza aggregativa ormai radicata nel tessuto sociale scledense.
Arcadia non può che gridare con forza che chi propone i deliri securitari con leggi speciali, videosorveglianza e mortificazione della vita sociale di una comunità è lo stesso mandante morale delle scritte sulle aziende artigiane vicine ad Arcadia. 
Ribadiamo che quei partiti che si stanno facendo una campagna elettorale impostata solamente sulle presunte e strumentali problematiche create da un luogo che osserva tutti i normali dettami in fatto di igiene e normativa edilizia, hanno gran poco da dire ad una città che comunque dimostra una sua vivacità Culturale e sociale.
L’Arcadia chiede che tutto il mondo politico e sociale che rifiuta la simbologia e la pratica squadrista dei politicanti locali si schieri pubblicamente in difesa dello spazio autogestito, e chiede specialmente al sindaco Dalla Via una presa di posizione netta, dato che, quando ne ha avuto l’opportunità, è salito anche lui sul carro degli accusatori di pratica violenta a quei cittadini che, in maniera goliardica, parteciparono gioiosamente e rumorosamente a un convegno pubblico proposto dalla Lega.
Lo s.a. Arcadia sarà comunque in piazza a novembre per proporre progetti, socialità e comunità, saremo in piazza con le nostre facce e la nostra dignità di soggetti attivi nel tessuto sociale cittadino.
Le croci celtiche non offendono soltanto noi, ma tutta la città. Sono uno sfregio alla democrazia e alla libertà e rievocano una pagina tristissima della nostra storia novecentesca: lo sterminio nazista. Tracciare la croce celtica non è soltanto imbrattamento, ma rappresenta un gesto esecrabile e abietto, uno sfregio vigliacco e ripugnante.
Di fronte alla simbologia macabra e alle idee di odio e intolleranza siamo chiamati tutti a rinnovare il patto antifascista, ritornando ad essere ancora una volta partigiani.
SPAZIO AUTOGESTITO ARCADIA SCHIO
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Appello per un 30 ottobre di mobilitazione a Vicenza

GIOVEDI’ 30 OTTOBRE 2008
MANIFESTAZIONE PROVINCIALE PER LA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
ORE 8.30 PIAZZALE DELLA STAZIONE FS VICENZA

C’è un’onda che sta dilagando in tutte le città
italiane. Si tratta di qualcosa di nuovo, straripante, che coinvolge
tutto il mondo della scuola e si riversa poi nelle strade, nelle piazze
e nelle stazioni. Stiamo parlando delle straordinarie mobilitazioni di
questi giorni contro Gelminator e il suo progetto di devastazione della
scuola pubblica.
E’ un progetto che parte da lontano, ma è
attraverso gli articoli 64 e 66 della Legge 133 di quest’estate e con
il DDL 137 in discussione in Parlamento in questi giorni che vuole
manifestare tutta la sua forza distruttrice. E’ importante sottolineare
il legame netto tra i due provvedimenti. Non è sufficiente chiedere il
ritiro del DDL Gelmini, ma è fondamentale anche chiedere l’abrogazione
dell’art.64 della 133, perchè è in questo punto che si concentra il
progetto di Gelminator.
Infatti è qui che si prevedono: gli 8
miliardi di euro di tagli in tre anni, la riduzione di 87400 posti di
lavoro per i docenti e di 44500 per il personale ATA, l’aumento degli
alunni per classe, la chiusura degli istituti "sottodimensionati",
l’abolizione del tempo pieno, la modifica degli indirizzi delle
superiori. Per non parlare poi della reintroduzione del maestro unico,
che va a "restaurare" e non a "riformare" il modello formativo di
insegnamento.
La scuola pubblica per noi rappresenta un bene
comune, che va difeso con forza, ma non solo per interessi di
categoria, ma perchè rappresenta la base fondante di una società libera
e democratica. Di conseguenza deve essere un diritto garantito a tutti
e non un privilegio per chi se lo può permettere.
La domanda che
dunque ci poniamo è molto semplice: come si può pensare di garantire un
servizio di qualità, riducendo drasticamente i fondi?
Per questo
riteniamo fondamentale mobilitarci e le dichiarazioni di Berlusconi di
questi giorni ci stanno dando ancora più forza, siamo ancora più
convinti che bisogna intensificare le iniziative, l’ informazione,
l’intreccio di relazioni tra le varie componenti della scuola e
riuscire a trasformare la difesa della scuola pubblica in una battaglia
che esca dagli edifici scolastici e coinvolga tutta la cittadinanza.
Anche se il DDL 137 venisse approvato in parlamento, dobbiamo
continuare a muoverci fino a quando il Governo non farà marcia indietro
e ritirerà il decreto Gelmini e la legge 133!
Il 30 ottobre sarà
una giornata di mobilitazione nazionale e noi abbiamo deciso di
lanciare una manifestazione provinciale a Vicenza e invitiamo tutti i
genitori, maestri/e, insegnanti e personale ATA a partecipare a questa
iniziativa per poter costruire una manifestazione di tutto il mondo
della scuola.
La tavola da surf noi l’abbiamo già presa: è ora di cavalcare l’onda tutti assieme!

-  Per una scuola pubblica e di qualità

-  Ritiro immediato del DDL GELMINI 137

-  Abrogazione immediata degli articoli 64 e 66 della legge 133

-  No ai 8 miliardi di euro di tagli e alla riduzione del personale

-  No al maestro unico

COORDINAMENTO STUDENTESCO VICENZA

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Appello dalle università

L’ONDA ANOMALA NON SI FERMERA’

Alle facoltà in mobilitazione,
alle studentesse e agli studenti, ai dottorandi, ai precari della ricerca

"Noi la crisi non la paghiamo", è questo lo slogan con
cui poche settimane fa abbiamo iniziato le mobilitazioni all’interno
dell’università la Sapienza. Uno slogan semplice, ma nello stesso tempo
diretto: la crisi globale è crisi del capitalismo stesso, della
speculazione finanziaria e immobiliare, di un sistema senza regole né
diritti, di manager e società senza scrupoli; questa crisi non può
ricadere sulle spalle della formazione, dalla scuola all’università,
della sanità, dei contribuenti in genere. Lo slogan è diventato famoso,
correndo veloce di bocca in bocca, di città in città. Dagli studenti ai
precari, dal mondo del lavoro a quello della ricerca, nessuno vuole
pagare la crisi, nessuno vuole socializzare le perdite, laddove la
ricchezza è stata per anni distribuita tra pochi, pochissimi.
Ed è
proprio il contagio che si è determinato in queste settimane, la
moltiplicazione delle mobilitazioni nelle scuole, nelle università,
nelle città, che deve aver suscitato molta paura. Si sa, il cane che ha
paura morde, altrettanto la reazione del presidente del Consiglio
Berlusconi non si è fatta attendere: "polizia per le università e le
scuole occupate", "faremo fuori la violenza dal paese". Soltanto ieri
Berlusconi aveva dichiarato di voler aumentare i sostegni economici
alle banche e di voler fare dello stato e della spesa pubblica garanti
in ultima istanza per i prestiti alle imprese: in una parola, tagli
alla formazione, meno risorse per gli studenti, tagli alla sanità, ma
soldi alle imprese, alle banche, ai privati. Ci chiediamo allora dove
si trova la violenza: è violenta un’occupazione o piuttosto è violento
un governo che impone la legge 133 e il decreto Gelmini, in barba a
qualsiasi discussione parlamentare? E’ violento il dissenso o chi
intende soffocarlo con la polizia? E’ violento che si mobilita in
difesa dell’università e della scuola pubblica o chi intende
dismetterle per favorire gli interessi economici di pochi? La violenza
sta dalla parte del governo Berlusconi, dall’altra parte, nelle facoltà
o nelle scuole occupate, c’è la gioia e l’indignazione di chi lotte per
il proprio futuro, di chi non accetta di essere messo all’angolo o
costretto al silenzio, di chi vuole essere libero.
Ci è stato detto
che sappiamo soltanto dire no, che non abbiamo proposte. Niente di più
falso: proprio le occupazioni e le assemblee di questi giorni stanno
costruendo una nuova università, un’università fatta di conoscenza, ma
anche di socialità, di sapere ma anche di informazione, di
consapevolezza. Studiare è per noi fondamentale, proprio per questo
riteniamo indispensabili le proteste: occupare per poter far vivere
l’università pubblica, dissentire per poter continuare a studiare o
fare ricerca. Molte cose nell’università e nelle scuole vanno cambiate,
ma una cosa è certa, il cambiamento non passa per il de-finanziamento.
Cambiare l’università significa aumentare le risorse, sostenere la
ricerca, qualificare i processi formativi, garantire la mobilità (dallo
studio alla ricerca, dalla ricerca alla docenza). Il de-finanziamento,
invece, ha un solo scopo: trasformare le università in fondazioni
private, decretare la fine dell’università pubblica.
Il disegno è
chiaro, anche gli strumenti: la legge 133 è stata approvata nel mese
d’agosto, di fronte al dissenso di decine di migliaia di studenti si
invoca l’intervento della polizia. Questo governo vuole distruggere la
democrazia, attraverso la paura, attraverso il terrore. Ma oggi, dalla
Sapienza in mobilitazione e dalle facoltà occupate diciamo che noi non
abbiamo paura e di certo non torneremo indietro sui nostri passi. È
nostra intenzione, piuttosto, far retrocedere il governo: non fermeremo
le lotte fin quando la legge 133 e il decreto Gelmini non verranno
ritirati! E questa volta andiamo fino in fondo, non vogliamo perdere,
non vogliamo abbassare la testa di fronte a tanta arroganza. Per questo
invitiamo tutte le facoltà in mobilitazione del paese a fare la stessa
cosa: vogliono colpire le occupazioni e allora che altre mille scuole e
facoltà occupino!
In più, al seguito dello straordinario successo dello sciopero e delle manifestazioni del 17 ottobre,
indetti dai sindacati di base, riteniamo giunto il momento di dare una
risposta unitaria e coordinata nelle piazze delle nostre città.
Proponiamo di dare vita a due scadenze nazionali: una giornata di mobilitazione per venerdì 7 novembre,
con manifestazioni dislocate in tutte le città; una grande
manifestazione nazionale del mondo della formazione, dall’università
alla scuola, a Roma per venerdì 14 novembre,
giornata in cui i sindacati confederali hanno decretato lo sciopero
dell’università, giornata da costruire dal basso e che veda
protagonisti in primo luogo gli studenti, i ricercatori ed i docenti in
mobilitazione. Altrettanto riteniamo utile attraversare, con le nostre
forme e i nostri contenuti, lo sciopero generale della scuola promosso
dai sindacati confederali fissato per giovedì 30 ottobre.

Quello che sta accadendo in questi giorni ci parla di
una mobilitazione straordinaria, potente, ricca. Una nuova onda,
un’onda anomala che non intende fermarsi e che piuttosto vuole vincere.
Facciamo crescere l’onda, facciamo crescere la voglia di lottare. Ci
vogliono idioti e rassegnati, ma noi siamo intelligenti e in movimento
e la nostra onda andrà lontano!

Dalle facoltà occupate della Sapienza di Roma, dall’ateneo in mobilitazione

 

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Fermento studentesco: corteo spontaneo oggi!

Consigliamo di seguire da globalproject e da www.uniriot.org tutte le varie mobilitazioni del mondo universitario, ma è tutto il mondo della scuola a mobilitarsi in questi giorni, nonostante le vergognose dichiarazioni di Berlusconi e Cossiga. Anche Vicenza si muove. Dopo gli scioperi studenteschi di questo mese e la manifestazione di sabato scorso, ieri si è svolta un’importante assemblea ai Chiostri di Santa Corona, organizzata da "Assemblea per la difesa della scuola pubblica", gruppo di studenti, insegnanti e maestri della città e della provincia che vuole costruire percorsi di mobilitazione contro la Gelmini.

E’ stato attivato un blog: http://difesascuolapubblica.blogspot.com

Ieri sera è stato lanciato con forza lo sciopero giovedì 30 ottobre con manifestazione a VICENZA con luogo di concentramento il Piazzale della Stazione FS alle ore 20.30. Comunque le mobilitazioni sono già iniziate nelle scuole vicentine già da oggi.

Questa mattina in seguito alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi circa
300 studenti, soprattutto del Da Schio, ma anche degli altri istituti
della Cittadella degli Studi, hanno improvvisato un corteo per le vie
della città, raggiungendo il Fogazzaro, unendosi così agli studenti di
questo istituto che non erano entrati per le prime due ore. E’ nata
così un’assemblea aperta dove si sono susseguiti parecchi interventi
sia su cosa prevede la riforma sia di lancio della manifestazione del
30 ottobre a Vicenza con ritrovo ore 8.30 Piazzale della Stazione Fs.
Ecco il comunicato del Coordinamento:

Le dichiarazioni arroganti ed autoritarie di Silvio Berlusconi hanno
avuto un effetto immediato: questa mattina spontaneamente si è mosso un
corteo di 300 studenti dalla cittadella degli Studi fino al Fogazzaro.
La provocazione del presidente del Consiglio ha avuto come risposta una
manifestazione che ha di fatto bloccato il traffico lungo il tragitto
fino al Fogazzaro, qui assieme agli studenti dell’istituto di Contrà
Burci si è improvvisata un’assemblea aperta di informazione e di
confronto su cosa prevede questa riforma e sulle prossime iniziative.
Una di queste sarà la manifestazione studentesca che abbiamo lanciato
il 30 ottobre, giornata di mobilitazione nazionale, a Vicenza alle ore
8.30 dal Piazzale della
Stazione e che apriamo a tutte le componenti del mondo della scuola.
Siamo convinti che in questi giorni saranno parecchie le iniziative che
si svolgeranno negli istituti superiori a dimostrazione che il progetto
di Gelminator di distruzione della scuola pubblica non è assolutamente
gradito nemmeno a Vicenza.

COORDINAMENTO STUDENTESCO VICENZA

 Ecco alcune foto dell’assemblea aperta fuori dal Fogazzaro

 

 

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Crash Box storica band hc al Capannone

Sabato 25 ottobre altro appuntamento con l’Hardcore. Vengono ad animare la serata i CRASH BOX, gruppo storico hc degli anni ’80. Ad aprire la serata due gruppi padovani, gli EAT YOU ALIVE e i MINKIOS.

Comunicazione importante: visto che al Sabotage suonano i Concrete Block per evitare di sovraporre i due eventi, i nostri concerti inizieranno verso mezzanotte, in modo tale che chi è interessato può assistere ad entrambi.

 

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4000 in corteo per la scuola pubblica

grande partecipazione ieri pomeriggio al corteo per la difesa della scuola pubblica. Oltre 4000 persone si sono trovate al provveditorato per partire in corteo verso Piazza delle Poste, passando per Piazza Matteotti e Corso Palladio. Il corteo è stato promosso dai sindacati confederali, ma in realtà è stato un corteo di genitori, maestre e bambini delle elementari e del resto della scuola. Tanti gli striscioni fatti a mano dalle varie scuole. Su tutti lo striscione fatto da alcune maestre "Siamo già uniche". Ridicola e vergognosa la scelta dei confederali di organizzare una manifestazione senza portare un megafono o un microfono.

Importante invece l’appuntamento di mercoledì sera lanciato ai Chiostri di Santa Corona in difesa della scuola pubblica. Ci sarà un’assemblea pubblica per decidere le prossime mobilitazioni…

 

 

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questo weekend al Capannone

Questo weekend il Capannone è all’insegna dell’Hardcore e del rock. Venerdì suoneranno tre gruppi, gli ED da Bologna e due da Padova, gli UGLY FACE e i D.Y.B. Sarà una serata tendente al thrashcore!!

Sabato è una serata dedicato alla scena rock de Montecio. Gli AJ RAMIREZ rappresentano una specie di All Stars musicale proveniente dal circolo Cantieri di Monteciorock. Faranno coppia con i CHARLOTTE BEAN, altra vecchia conoscenza de Montecio. A differenza del volantino non ci saranno i Mosh Mongers. Stiamo vedendo di rimpiazzarli…

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video manifestazione studentesca 03 ottobre

un breve video che ritrae un momento del corteo di venerdì 3 ottobre

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sabato No Gelmini Party!!

E dopo la manifestazione di venerdì scorso contro la Gelmini, sabato al Capannone si organizza una festa contro la Gelmini. Il No Gelmini party vedrà il freestyle da 7 in condotta di Baby Lesion e poi dal vivo il "no ai tagli della scuola pubblica reggae dub" dei Willy e i Coccodrilli. Vi starete tutti chiedendo chi sono questi Willy e i Coccodrilli, vero? Non sono altro che gli ex-Rasta e Fasoi, che in attesa di trovare un nuovo nome ufficiale per l’occasione sfoggiano questo. La loro hit "alza la mano se te gusta marijuana" è pronta a rieccheggiare tra i muri del Capannone. Dopo il concerto continuerà la festa con un djset reggae dalla nuova postazione dj del Capannone: la torretta!!! Il 6 settembre per averne costruita una fuori dal Dal Molin siamo stati pesantemente caricati dalla polizia, ora la torretta ritorna più fashion che mai al Capannone!!!

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Venerdì serata Hardcore!!

venerdì prima serata dedicata al Hardcore. Quest’anno avremo molte serate dedicate a questa scena musicale e venerdì suoneranno due gruppi vicentini e uno da Imola. Ecco il volantino della serata:

 

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