“La Borghesi?Cittadella universitaria, mai ai No War”

dal Gazzettino del 2 febbraio 2008 

Oggi, alle 15, in piazza
Matteotti, manifestazione dei collettivi per rivendicare spazi sociali
dopo la lettera di Schneck che nega l’uso dell’ex caserma

«La Borghesi? Cittadella universitaria, mai ai No War»

L’assessore Galvanin:
«Pronto a spiegare a questi giovani i progetti avviati». Ma l’accusa
mossa alla Provincia è di immobilismo

«Vogliamo un altro
incontro con la Provincia per capire come la Giunta Schneck intenda
affrontare la questione degli spazi sociali e di aggregazione», avevano
detto qualche giorno fa i rappresentanti del gruppo giovanile "Caserma
No War" per ribadire la richiesta di concessione in comodato gratuito
della caserma Borghesi. E ieri mattina la risposta (scritta) è
arrivata: il presidente Attilio Schneck respinge ogni richiesta di
utilizzo dell’immobile di proprietà della Provincia perché «il sito è
da tenersi in piena disponibilità di questa Provincia per la
realizzazione delle opere previste», cioè la trasformazione della
caserma in una cittadella universitaria con mensa, alloggi, bar, sala
studio, area sportiva. «Ci troviamo di fronte di conseguenza ancora
nella fase di studio di progetti e ricerca di finanziamenti, come ha
dichiarato l’assessore Galvanin alla stampa nei giorni scorsi»,
commentano i giovani di No War. «In poche parole sia la risposta di
Schneck che le dichiarazioni di Galvanin fanno parte di un copione di
un film ormai visto troppo volte in questi anni». E annunciano per oggi
alle 15 in pizza Matteotti una manifestazione in difesa degli spazi
sociali.

L’accusa
mossa alla Provincia è di immobilismo: «Quando un gruppo di giovani
solleva la problematica sugli spazi sociali, individuando luoghi
abbandonati da anni, improvvisamente emergono progetti e lavori di
imminente inizio su quell’area: è una storiella che non incanta più. La
Provincia ha acquistato da quattro anni la Borghesi e fatalità solo
dopo l’occupazione del dicembre scorso (dei No Dal Molin, ndr) viene
fuori l’idea del residence universitario. È un dato di fatto: l’ex
Siamic in via Verdi, di proprietà provinciale dal lontano 2002 doveva
diventare un albergo a cinque stelle ed è ancora abbandonato». Insomma,
la Borghesi non sarebbe un caso isolato. Pronta la replica di Nereo
Galvanin, assessore provinciale al patrimonio all’edilizia scolastica e
alla commissione espropri: «Sono favorevolissimo a un incontro con
questi giovani così potrò mostrare loro tutta la documentazione sul
progetto relativo alla Borghesi. Abbiamo un calendario lavori che
testimonia il fatto che sull’ex caserma stiamo lavorando già da due
anni con progetti elaborati dai nostri uffici tecnici. La Fondazione
Cariverona, finanziatrice dell’opera (alloggi, aule studio, mensa e
servizi per studenti universitari), ha pubblicato un bando approvato
ancora in ottobre che scadrà il prossimo 29 febbraio».

I
giovani però continuano a chiedere luoghi di aggregazione. «Ma quelli
ci sono già», taglia corto Galvanin. «Si trovano nelle circoscrizioni.
Forse i ‘Caserma No War’ vogliono l’esclusiva. Ricordo poi che i
principali compiti della Provincia sono scuola, lavoro, viabilità e
agricoltura». E la situazione dell’ex Siamic? «Lì al momento siamo
bloccati contro la nostra volontà da un contenzioso. C’è infatti il
ricorso di un privato che vuole un passaggio sulla nostra proprietà. Il
progetto dell’albergo comunque esiste, e stiamo attendendo la
l’autorizzazione della Sovrintendenza di Verona. Risolto il contenzioso
col privato decideremo come vendere».

Enrico Soli

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