Il Capannone Sociale a fine maggio chiuderà. Sin dall’inizio sapevamo
che non sarebbe stata un’esperienza eterna, ma una fase di passaggio
verso qualcos’altro.
Venivamo da tre anni di lotta per gli spazi caratterizzati da svariate
occupazioni, manifestazioni, presidi, cariche della polizia, arresti e
tante denunce penali. Avevamo anche presentato un progetto di spazio
polivalente autogestito, ma l’amministrazione comunale ce lo bocciò.
L’unica soluzione per poter realizzare il nostro sogno fu quindi quella
di affittare un capannone in zona industriale e trasformarlo in un
luogo di socialità.
E’ stata una sfida enorme, che a distanza di quattro anni possiamo
tranquillamente dire di aver vinto: 200 concerti dal vivo; 418 bands
sia vicentine che italiane ed internazionali; festival di etichette
indipendenti; fiera del disco; festival di cortometraggi; cineforum e
rassegne cinematografiche; reading di poesie; spettacoli teatrali;
musica classica; spettacoli di danza; mostre fotografiche; esposizioni
artistiche; dibattiti con ospiti provenienti da tutto il mondo
(Palestina, Brasile, Messico); apertura di studi radiofonici;
degustazioni di vino; gare di cucina creativa; feste multietniche;
mercatino studentesco dei libri scolastici.
Non chiudiamo quindi, perchè abbiamo fallito, ma perché vogliamo aprire
qualcosa di nuovo e più ambizioso.
Riteniamo che, pur essendo stati per quattro anni l’unico spazio
sociale e di democrazia in città, il Capannone non risolva il problema
della socialità giovanile nel suo complesso, infatti ha colmato per
tutto questo tempo solo una parte del vuoto creato dalla coppia
Hullweck-Abalti. Questo per motivi strutturali e di collocazione
geografica: in zona industriale è difficile creare un centro vissuto
anche nel quotidiano, oltre che nella socialità serale/notturna.
Inoltre non nascondiamo che, se vuoi gestire un posto slegato dalle
logiche del business e del mercato, non si può andare avanti a pagare
2000 euro di affitto più tutte le varie spese. In quattro anni per
mantenere il Capannone abbiamo speso oltre 200.000 euro e ora non è più
sostenibile, soprattutto perchè quello che abbiamo fatto, in altre
città o viene finanziato o almeno viene riconosciuto come importante
esperienza sociale e quindi valorizzata con la concessione di spazi
adeguati.
Abbiamo in mente un progetto ambizioso che sappia unire cultura,
socialità, musica e sport. A Vicenza mancano spazi di socialità e di
ritrovo, che non siano i soliti bar e la piazza o il parchetto del
quartiere. Mancano spazi dove poter dar sfogo alla propria creatività,
dove potersi esprimere liberamente nel campo musicale, artistico e
culturale. Basta pensare alle sale prove quasi tutte a pagamento, ai
sempre meno corsi di teatro, alla difficoltà di poter esporre le
proprie opere. Per non parlare poi dello sport: non ci sono spazi dove
poter giocare a calcio, basket, pallavolo oppure fare palestra al di
fuori delle logiche agonistiche o economiche.
Per queste ragioni vogliamo aprire un percorso, dove ci venga prima di
tutto riconosciuto il lavoro di questi anni e poi di conseguenza
concesso, da parte della nuova amministrazione comunale, uno SPAZIO
AUTOGESTITO IN COMODATO D’USO GRATUITO per poter concretizzare questo
ennesimo sogno.
"QUELLO CHE NOI ABBIAMO E’ QUELLO CHE SI SIAMO PRESI E
QUELLO CHE CI SIAMO PRESI E’ SOLO UNA PICCOLA PARTE DI QUELLO DI CUI ABBIAMO BISOGNO"
CAPANNONE SOCIALE
Prossimi Appuntamenti:
SABATO 31 MAGGIO
Banchetto alla Festa della Creatività in Campo Marzo con presentazione
delle nostre idee e progetti e raccolta suggerimenti e proposte per la
conquista di un nuovo spazio sociale in città
SABATO 31 MAGGIO e DOMENICA 1 GIUGNO
Due giorni di FESTONE DI CHIUSURA
Sabato 31 Maggio: TOGA PARTY a base di TRASH NIGHT
Domenica 1 giugno: GRAN FINALE con SKARFACE in concerto!!!