Ieri pomeriggio in stradella del Garofolino è andato in scena un film
purtroppo già visto. I protagonisti sono da una parte dei giovani che
si ritrovano fuori da uno dei tanti bar del centro cittadino e
dall’altra la sicurezza di facciata a suon di multe e schedature.
Puntualmente in questa città quando si crea un minimo di aggregazione
in una piazzetta, tutto ciò diventa immediatamente una minaccia al
decoro e alla quiete pubblica da difendere a suon di telecamere,
controlli ed ordinanze sempre più restrittive, infatti ad
esempio ieri un ragazzo è stato multato, perchè aveva una bottiglia di
vino chiusa in mano. A due anni di distanza dalla sua approvazione
l’ordinanza anti-alcoolici voluta dalla giunta Hullweck mostra la sua
inutilità e ci domandiamo, perchè sia ancora in vigore e quando possa
essere abrogata.
Adesso gli abitanti della stradella del Garofolino forse non saranno
più disturbati, ma probabilmente il problema si ripresenterà fra
qualche mese in un’altra zona della città, perchè questo approccio
securitario non affronta alla radice le cause che portano a queste
situazioni.
Alla base di tutto ciò c’è l’impossibilità di vivere la nostra città
come uno spazio di aggregazione. La vicenda del Garofolino mette in
evidenza come sia forte l’esigenza da parte degli studenti e dei
giovani in generale di stare insieme, di avere dei luoghi di ritrovo
dove essere liberi di esprimersi. Di recente abbiamo organizzato delle
iniziative in Campo Marzo e Piazza delle Poste per affermare un modello
diverso di sicurezza basato sulla rivitalizzazione del centro e dei
quartieri.
La retata in grande stile di ieri pomeriggio va nella direzione opposta
e per questa ragione lanciamo un’iniziativa per la settimana prossima
per affermare che la socialità è un bisogno e non una minaccia
all’ordine pubblico.
CAPANNONE SOCIALE, COORDINAMENTO STUDENTESCO
di seguito l’articolo del Giornale di Vicenza sulla retata
IL FATTO. Polizia e vigili urbani hanno compiuto una verifica in
stradella del Garofolino dopo numerose segnalazioni
Controllati in 30 dopo le proteste dei residenti
I giovani che bivaccano nella piazzetta avevano bottiglie di vino e
di birra Gli abitanti: «Fanno baccano fino a notte»
La risposta è giunta immediata. Una dozzina di agenti hanno cinturato,
nel pomeriggio di ieri, stradella del Garofolino identificando una
trentina di giovani. Il blitz è giunto dopo una serie di segnalazioni e
proteste da parte dei residenti, che erano sfociate anche in
un’interrogazione alla giunta comunale del consigliere forzista Marco Zocca.
Polizia e vigili urbani si sono organizzati per cercare di comprendere
se le lamentele di coloro che vivono nella stradella, che unisce via
Cordenons a corso Fogazzaro, in centro storico, fossero giustificate.
«Togliete quelle panchine», era la richiesta dei residenti. «Da qualche
mese gruppi di giovani arrivano qui attorno alle 16 e restano fino a
notte inoltrata giocando a frisbee, bevendo alcolici, spesso urlando.
C’è anche chi arriva con cani e li lascia liberi. Gli ultimi di loro,
nel fine settimana ne vanno alle 3.30 ma mai in silenzio. E lo
spettacolo è desolante: bottiglie, vetri rotti, mozziconi di sigarette.
È stata trovata una confezione di metadone». Inoltre, più di qualche
volta ci sono stati screzi fra i giovani e i residenti, sfociati nel
danneggiamento di qualche auto in sosta. Fra l’altro, appelli similari
erano giunti nei giorni scorsi anche da altre zone del centro, come le
Barche o S. Paolo.
Per questo ieri, non senza qualche momento di tensione, la polizia ha
identificato una trentina di persone, tutti ragazzi fra i 15 e i 20
anni. «Non facciamo nulla di male», si sono difesi i giovani, spiegando
che in città i luoghi di ritrovo all’aperto sono ben pochi.
Sono state trovate delle bottiglie, alcune delle quali lasciate a terra,
che sono state svuotate in un tombino. È possibile che i vigili valutino
se elevare qualche multa per la mancata osservanza della ordinanza del
sindaco che vieta di bere alcolici in strada.
Il controllo si è concluso dopo qualche ora, mentre i residenti hanno
plaudito all’intervento suggerendo che ora dovrebbero essere verificati
anche alcuni dei locali della zona. D.N.